Birra: bionda o rossa?

Dipende dai gusti, ma anche dagli abbinamenti. Come servirla alla giusta temperatura, le caratteristiche e il miglior utilizzo in cucina

Le birre sono molte per gusto e colore. Ma due sono sicuramente le più emblematiche: la birra rossa e quella bionda.

La scelta dipende dai gusti, ma anche dagli abbinamenti: una chiara sull’arrosto può stonare, come una rossa sul pesce a vapore.

Bionda

La bionda ha varie sfumature di giallo, da quello scarico a un bel colore dorato.
Viene prodotta da malto d’orzo essiccato a basse temperature e da cereali che non lasciano colorazione, come frumento e avena.

Abbinamenti

Di gusto più leggero, ben si accorda con primi dai condimenti non decisi, pesce non troppo saporito, formaggi freschi.

In cucina

Ideale per ricette più delicate. Da provare sostituendola all’acqua (o a parte di essa) nella pastella per fritti di verdura. Risultato assicurato.

Per gustarla al meglio

Profumi e sapori della bionda si esaltano servendola intorno ai 6°C di temperatura.

Sui banchi di Unicoop Firenze

Fra le tante birre artigianali in assortimento, la bionda toscana da 75 cl, a marchio Brunz, prodotta in un birrificio sul Monte Amiata. Ottenuta da malti e luppoli selezionati, è una birra leggera, non filtrata, non pastorizzata e rifermentata in bottiglia. Ottima se abbinata a piatti saporiti, come salumi e formaggi.

Rossa

La rossa varia da un caldo colore ambrato fin quasi al marrone.
È prodotta con malti da caramellati a tostati, mentre la colorazione più o meno intensa dipende dal grado di tostatura del malto.

Abbinamenti

Dal gusto più deciso, è ideale per piatti saporiti, come carni rosse, pizze ricche, formaggi stagionati.

In cucina

È ottima nella preparazione di stufati di carne o per sfumare primi saporiti, come il risotto con radicchio e salsiccia.

Per gustarla al meglio

Si godono appieno gli aromi della rossa, se viene servita intorno agli 8°C di temperatura.

Sugli scaffali dei coop.fi

Da provare la birra speciale rossa dei Mastri Birrai Umbri, non filtrata e non pastorizzata, fatta in Italia. Colore ramato, prodotta con materie prime che donano note minerali e caramellate, come la cicerchia e i malti tostati. Da accompagnare a pizza, primi piatti, zuppe, carni bianche e formaggi a media stagionatura.

C’è anche quella di pane

La birra di pane contiene mezza fetta di pane del Mugello per ogni bottiglia, che sostituisce parte del malto. Questo l’ingrediente speciale della birra di pane, disponibile in 44 punti vendita Coop.fi, grazie a un progetto di filiera di Unicoop Firenze, Coldiretti, Granaio dei Medici e Consorzio di tutela pane del Mugello. Un modo per valorizzare il pane invenduto in giornata, ma ancora buono, da mangiare e da bere.

Come viene fatta la birra, in breve

Acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito che è il vero “birraio”: come si dice, se le mani del birraio fanno il mosto, è il lievito che fa la birra.
Messo il malto in infusione nell’acqua, lo si filtra per separare i grani del malto dal mosto dolce e, in fase di ebollizione, si aggiunge il luppolo che conserva la birra e le conferisce il caratteristico sapore amaro. Raffreddato a circa 20°C, al mosto si aggiunge il lievito e il tempo, che trasformerà la miscela in deliziosa bevanda dalle molte varietà.

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