Egittomania

C’è tanta Toscana nelle scoperte che ci hanno fatto conoscere e amare gli Egizi: se ne parla a “tourismA”

Riflettori accesi sull’Antico Egitto a “tourismA”, la manifestazione fiorentina dedicata all’archeologia (Palazzo dei Congressi, 30 settembre – 2 ottobre): si festeggia, infatti, il bicentenario della decifrazione dei geroglifici a opera di Jean-François Champollion che, nel settembre del 1822, ne enunciava a Parigi i principi chiave. Ma forse non tutti sanno che un contributo importante arriva anche dalla nostra regione. Infatti lo stesso Champollion nel 1828 organizzò insieme al pisano Ippolito Rosellini (che ricopriva a Pisa la prima cattedra di Lingue Orientali) una missione scientifica in Egitto e Nubia per avvalorare i suoi studi sulla scrittura geroglifica.

La spedizione, finanziata dallo Stato francese e dal Granducato di Toscana, ottenne un grande successo e permise di rinvenire numerosi reperti che vennero poi spartiti, andando ad arricchire il Louvre di Parigi e il Museo Egizio di Firenze. Immagine emblematica della spedizione è rappresentata dal quadro di Giuseppe Angelelli situato appena prima della sezione egizia del Museo fiorentino e che ritrae Champollion e Rosellini, insieme ad alcuni membri della spedizione. A tal proposito, se visitate il museo, sarà una divertente “caccia al tesoro ricercare un particolare reperto (uno specchio dentro a una custodia, parte del corredo funerario della nutrice del faraone Taharqa) rappresentato sulla destra in basso del dipinto.

Tracce d’Egitto

Il mondo non rimase insensibile al fascino dell’antico Egitto e nell’Ottocento nacque quella che viene definita “egittomania”. Tangibili segni si hanno anche a Firenze, a cominciare dalla fastosa ambientazione egittizzante di alcune sale del Museo Egizio di Firenze (quando lo stesso museo trova al mediceo Palazzo della Crocetta la sua definitiva sede).

Altri esempi sono il tempietto costruito a villa Stibbert o, al Cimitero degli inglesi, i simboli che ricorrono su numerose lapidi. Curioso far notare come nello stesso cimitero riposi Kalima, una giovane schiava nera venuta a Firenze al seguito della spedizione Rosellini-Champollion e che proprio qui trova la sua libertà grazie a una famiglia russa che l’accoglie. Addirittura la manifattura di Doccia (Sesto Fiorentino) aveva messo in produzione per la Richard Ginori ceramiche decorate in stile egittizzante.

In seguito poi al ritrovamento della tomba di Tutankhamon (esattamente 100 anni fa) ad opera dell’archeologo Howard Carter, dall’egittomania si passa alla “Tutmania”. «Sono stati due momenti chiave per la storia della cultura dell’umanità, dei momenti di svolta – dice Patrizia Piacentini, professore ordinario di Egittologia all’Università degli Studi di Milano e autrice di numerosi scavi (nella foto durante uno scavo) -.

Champollion aveva scoperto come si leggeva quella scrittura che tanto aveva affascinato il mondo fin dal Rinascimento: i geroglifici ci colpiscono per la bellezza, l’originalità, ma anche per i messaggi che veicolano. Tutankhamon fa parte del nostro immaginario collettivo con quei gioielli e quei quintali d’oro ritrovati nella sua tomba di faraone-ragazzo, morto a nemmeno 19 anni. È stata la più grande scoperta archeologica mai realizzata, almeno per l’impatto che ha avuto sul pubblico investendo moda, musica, cinema e pubblicità».

Per gli appassionati di archeologia

L’ottava edizione di “tourismA” riserverà ampio spazio al tema Egitto con incontri, laboratori e realtà virtuale, ma non solo. Sono previsti anche focus sulla vicenda dei fregi del Partenone e la richiesta da parte della Grecia della loro restituzione, sugli Etruschi, sul rapporto fra archeologia e cinema, e numerosi interventi di big del settore come Andrea Carandini, Louis Godart, Giuliano Volpe e Alberto Angela. L’appuntamento, organizzato dalla rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore) col sostegno di Unicoop Firenze, è a ingresso libero.

Per i piccoli

Butehamon è un bambino egizio che sogna di diventare lo scriba del faraone. Prima però dovrà imparare il significato dei geroglifici, e con lui potranno farlo anche i bambini di oggi che vorranno sfogliare il libro Butehamon, a scuola di scrittura nell’antico Egitto diValentina Santini,con illustrazioni di Saimon Toncelli (Sillabe ed.).

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