Le rose del Kenya sono belle e solidali

Le rose Solidal Coop del Kenya garantiscono il rispetto dei lavoratori, un trattamento economico equo e aiuti sociali

Nessun fiore offre una così grande varietà di forme e portamento come le rose, piante molto antiche, di cui esistono reperti fossili datati ben settanta milioni di anni fa.

Dal punto di vista botanico il genere Rosa comprende un numero non ben precisato di specie – per alcuni sarebbero circa centocinquanta – presenti in tutti i continenti dell’emisfero nord.

Per facilitare la comprensione del complesso mondo delle rose possiamo distinguerne i tre gruppi fondamentali: le rose selvatiche, le rose storiche e le rose moderne. Ognuno di questi gruppi comprende però tanti altri tipi di rosa e, a meno di non essere dei veri esperti, possiamo anche perderci tra nomi bizzarri, forme, profumi e colori.

Le rose selvatiche

Quelle dette rose specie sono esistenti in natura e non sono frutto dell’ibridazione dell’uomo: sono quindi le rose selvatiche, dei boschi, con fiori semplici, a cinque petali.

Queste rose si riproducevano per seme nel loro habitat naturale. Nel corso dei millenni l’evoluzione ha donato loro le spine, per proteggerle dai predatori, e il profumo, per attrarre gli insetti impollinatori.

Tra le rose specie troviamo la nostrana Rosa canina, ma ce ne sono tantissime altre, in tutto il mondo, quasi a non finire, ognuna con una sua peculiare caratteristica, un vero prodigio della natura.

Le rose storiche

L’uomo ha contribuito a modificare quanto di bello aveva già creato la natura: sono state create corolle più ricche di petali, colori sempre più vistosi, profumi ancor più intensi. Le coltivavano già in tempi assai remoti popoli antichi, come i Romani o i Persiani.

La Rosa gallica fu introdotta in molti Paesi proprio dai Romani ed era coltivata estesamente a scopo commerciale, per le sue proprietà medicinali: sarà per questo nota in tutta Europa come la rosa dei farmacisti. La Rosa damascena, che dalla gallica deriva, è molto apprezzata per il suo profumo. Le rose Tè, invece, sono all’origine di tutte le rose moderne, arrivate in Europa sulle navi della Compagnia delle Indie.

I loro caratteri apparvero subito di grande interesse per gli ibridatori francesi, che iniziarono a incrociare queste rose cinesi con rose antiche appartenenti a gruppi diversi, come per esempio le Noisette, le Bourbon e gli ibridi rifiorenti.

Le rose moderne

Le rose moderne hanno portamenti diversi e si distinguono le une dalle altre prima di tutto per questo motivo.

Troviamo grandi rose a cespuglio come le Shurbs, o rose adatte a costituire bordure e a riempire di colore le aiuole, con i loro mazzetti compatti di fiori, come le Floribunda o le rose Polianta, di dimensioni ridotte ma che regalano un’abbondante fioritura e richiedono una bassa manutenzione.

Tra le rose moderne, troviamo anche le miniature, le tappezzanti e le rampicanti come le Ramblers, che si contraddistinguono per il grande sviluppo e fioriscono una sola volta, e le Climbers, anch’esse molto adatte a mascherare vecchie mura o altri manufatti: queste però sono rose rifiorenti, con grandi corolle singole o a mazzetti.

Alla scoperta delle rose

Il Roseto Fineschi, nel comune di Cavriglia, raccoglie e conserva più di ottomila piante di rose per circa seimilacinquecento specie e varietà. Tre ettari di spazi aperti, fra olivi e campi, dove troviamo rappresentata la storia della rosa, dalle prime specie spontanee, fino ai più recenti ibridi.

Sabato 18 maggio evento speciale al Roseto: alle ore 19 si terrà In nome della rosa, concerto di pianoforte di Mario Stefano Micheletti, introdotto dal critico di Radio Tre Guido Zaccagnini.

Rose Solidal Coop

Le rose del Kenya sono un prodotto a marchio Solidal Coop dal maggio 2007. Sono certificate Fairtrade.

Il Kenya è infatti uno dei paesi più coinvolti nell’esportazione di questo fiore, per il basso costo della manodopera e per l’assenza di controlli negli ambienti di lavoro. Questo tipo di produzione può richiedere infatti ottanta passaggi chimici durante il ciclo e molti lavoratori sono privi di contratto, con stipendi iniqui, lavorano fino a 20 ore al giorno e non utilizzano alcuna protezione mentre impiegano i pesticidi.

Per garantire ai produttori rispetto dei loro diritti e il minor impatto possibile sull’ambiente, da quattro anni i fiori recisi, in prevalenza rose, sono entrati nel circuito del Commercio Equo e Solidale e anche nel mercato italiano, presentate alla fine del 2006 nel corso della settimana “Io faccio la spesa giusta”. Nel 2007, entrano a pieno titolo nella gamma Solidal, la linea di Coop dedicata ai prodotti equosolidali.

Le rose arrivano da Ravine/Karen Roses, scelta sia per le tecniche colturali utilizzate (coltura idroponica) sia per il rispetto degli standard SA8000 (tutela del lavoro e dell’ambiente).

Le rose infatti vengono coltivate su substrati a circolo chiuso, quindi acqua e fertilizzanti sono somministrate in modo razionale e sfruttati al meglio. L’idrocultura è una tecnica che assicura il risparmio di acqua del 40% rispetto ai metodi di coltura tradizionali e che evita la dispersione di pesticidi nel terreno. Sono 86 i milioni di steli di rose raccolti e venduti ogni anno da queste aziende.

Oltre a benefici di tipo ambientale, la produzione di rose Fairtrade garantisce ai lavoratori occupazione stabile (ovvero la garanzia di un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo 8 mesi dall’assunzione), salari superiori al minimo legale previsto dalla legislazione del Kenya, rispetto dei diritti di associazione per i lavoratori, un contributo per la casa.

Inoltre le aziende mettono a disposizione dei figli delle dipendenti un ambulatorio e la possibilità di frequentare gratuitamente le scuole.

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