I consigli dell’esperto per curare l’acne

Intervista a Cesare Filippeschi, dermatologo specialista dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

L’acne è una patologia tipica dell’adolescenza, che per i ragazzi può rivelarsi un vero e proprio tormento e, quando chiedono aiuto, occorre prenderli sul serio. Parola di Cesare Filippeschi, dermatologo specialista del Meyer.

Che cos’è l’acne?

L’acne è una patologia infiammatoria che comincia a manifestarsi a ridosso della pubertà e può protrarsi per alcuni anni, a volte andando a peggiorare. Anche se involontariamente, viene spesso sottovalutata dai genitori e purtroppo talvolta anche dai medici, ma per i ragazzi può costituire un vero problema. Gli adolescenti, infatti, vivono una fase della vita molto delicata e sperimentano la percezione di sé in relazione al mondo esterno e soprattutto ai coetanei. L’acne può diventare una patologia potenzialmente invalidante, che può pregiudicare l’equilibrio psicologico dei ragazzi. Per questo, quando ci chiedono aiuto, bisogna prenderli sul serio.

Come si cura?

Attualmente abbiamo un’ampia possibilità di trattamenti terapeutici a seconda della gravità del quadro clinico: sarà lo specialista a guidarci. Nelle forme più lievi si possono utilizzare detergenti specifici associati a creme: in questo campo la dermocosmesi ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Nelle forme intermedie si utilizzano antibiotici per via orale per la loro funzione antinfiammatoria, e fra questi spiccano ancora oggi le tetracicline e i macrolidi. Nelle forme più gravi, con acne nodulo cistica ad andamento cicatriziale permanente, si può usare l’isotretinoina, una molecola che ha rivoluzionato il trattamento dell’acne negli ultimi quindici anni. È un farmaco che va utilizzato con attenzione, e solo su indicazione dello specialista, per i potenziali effetti collaterali, ma ha radicalmente cambiato la vita dei pazienti affetti da acne impegnativa.

C’è una relazione tra acne e alimentazione?

Se intendiamo una connessione diretta e automatica, la risposta è “no”: se mangio pane e salame o cioccolata non mi viene immediatamente il “brufolo”. Spesso i ragazzi vengono “resi responsabili” della loro patologia in modo improprio: non solo devono convivere con una brutta acne, ma questa finisce per sembrare colpa loro perché magari hanno mangiato un pezzo di dolce. In realtà, come tutte le patologie infiammatorie, l’acne peggiora con una dieta troppo ricca di carboidrati, mentre trova beneficio con un’alimentazione a base di verdura e frutta e una manciata di proteine. Tutto questo però va interpretato con elasticità mentale, senza pensare che l’alimentazione da sola basti a risolvere un problema complesso che, non dimentichiamolo, è collegato anche a una predisposizione familiare.

Si risolve con la crescita?

Non sempre: l’acne, se non correttamente trattata, talvolta può persistere anche in età adulta. Inoltre, nelle forme nodulo cistiche profonde (le più gravi), può lasciare cicatrici permanenti che invece possono essere prevenute con una corretta terapia, iniziata al momento opportuno. Va sottolineato, però, anche un altro aspetto: l’adolescente non ama sentirsi dire dagli adulti, specie se si tratta dei suoi genitori: «Non ti preoccupare, quando cresci ti passa». Il ragazzo vuole vedersi senza acne subito: non da adulto, perché questa patologia lo condiziona nelle sue relazioni nel presente. Ecco perché è importante ascoltare i propri figli e farli curare al momento opportuno.

Consigli in pillole

  • Non è colpa del salame o del cioccolato: una sana alimentazione aiuta, ma non risolve.
  • Il momento giusto: per evitare cicatrici, curare l’acne in modo tempestivo.
  • Non minimizzare: per gli adolescenti è un problema reale

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