Trama
Trina è un’insegnante di Curon, piccolo paese al confine tra Svizzera e Austria; la sua lingua madre è il tedesco. Quando Mussolini impone l’italiano e lascia senza lavoro i maestri del posto, Trina segue il consiglio del prete e si mette a insegnare di nascosto ai bambini. Molti sudtirolesi guardano a Hitler come al loro liberatore, persino la famiglia di Trina si spacca: la figlia fugge in Germania con gli zii, il figlio si arruola volontario nell’esercito tedesco.
A Trina non resterà che prendere la via dei monti con il marito Erich, divenuto disertore dopo la disastrosa esperienza al fronte in Albania e in Grecia. Oltre alle travagliate vicende storiche, Curon subisce lo sfregio di una diga che cancella il paese dalla cartina geografica: un progetto della Montecatini che parte nel 1940 causando la morte di molti operai e il cui risultato finale è una scarsissima produzione di energia. Di quel paese oggi non rimane che un campanile svettante dall’acqua che l’ha ricoperto, a testimonianza di un paese che non c’è più.
La citazione degna di nota
Se Dio ci ha fatto gli occhi davanti ci sarà un motivo! È in quella direzione che bisogna guardare, altrimenti li avremmo di lato come i pesci!
Le nostre riflessioni
Questo romanzo dalla prosa essenziale, scritto in forma di diario, affronta tematiche complesse attraverso la storia di personaggi coraggiosi che si oppongono all’arroganza del potere. Il talento dell’autore spicca e colpisce perché sceglie come protagonista una donna e ne descrive accuratamente sentimenti ed emozioni.
Il personaggio principale infatti è Trina, una donna semplice ma determinata, che sembra non smarrire mai la strada; giovane maestra, la sua passione per l’insegnamento non si spegnerà mai, neanche quando dovrà farlo clandestinamente. Idealista e colta, affronta con coraggio la realtà sia come madre abbandonata che come contadina in sostituzione del marito al fronte e poi ancora come fuggitiva tra le fredde e aspre montagne. Oltre a lei, tutti i personaggi risultano autentici e restituiscono credibilità ai luoghi e alle vicende storiche: Erich, il marito di Trina, schivo e silenzioso, non accetta di subire passivamente gli eventi e insieme a padre Alfred sarà il capo della rivolta contro la diga.
Ma’ e Pa’, i genitori di Trina, non sono i personaggi principali ma con la loro saggezza e tradizione riescono a indirizzare Trina sulla giusta strada. Il linguaggio è asciutto e scorrevole, non fa uso di inutili metafore, ma cattura e coinvolge nel descrivere fatti, situazioni, sentimenti. Per noi è stato interessante scoprire uno spaccato di storia d’Italia grazie all’ottima ricostruzione storica dell’autore che racconta le vicende del popolo dell’Alto Adige e permette di assaporare un soffio di vita dell’epoca.
Per alcuni di noi, però, questo libro ha lasciato un senso di incompletezza, come se mancasse qualcosa. Restano tante domande sulle vicende dei personaggi e anche i sentimenti sono privi della tensione e del pathos che ci aspetteremmo dalla vita quotidiana durante una guerra mondiale, dal rapporto tra Erich e Trina e in seguito al rapimento di una figlia.
Nonostante la brevità del libro emergono tanti temi: l’importanza delle parole, il rapporto madrefiglia, l’attaccamento alle proprie radici, l’ipocrisia della politica, ma soprattutto la resistenza. Resistenza al dolore di una figlia che decide di andare via, resistenza alla violenza con cui a una comunità viene inflitta una scelta dall’alto, resistenza a una guerra non voluta. L’autore descrive le vicende dei suoi personaggi su tre livelli di storia: personale, locale, mondiale. Tre fili che si intrecciano e che ci restituiscono un pezzo di cronaca del Novecento simboleggiato dal campanile che emerge dalla valle allagata, icona perenne della violenza dell’uomo sull’ambiente.
Lo consigliamo a...
A chi ama le storie vere.
A chi vuol leggere una bella storia.
A chi vuol conoscere una vicenda poco conosciuta della Seconda Guerra Mondiale.
Le parole chiave del libro
Silenzio
caparbietà
rassegnazione
perseveranza
coraggio
sopraffazione
freddo
indifferenza