Trama
Un ragazzo poco più che sedicenne vive “l’avventura più avventurosa della storia”: costretto alla fuga da un’ondata di persecuzione e di sterminio che si abbatte sulla comunità ebraica, finisce imbarcato come ultimo dei mozzi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà il Nuovo Mondo.
Il suo nome è Nuno, di navigazione non sa nulla, ma avendo imparato dalla madre a leggere e scrivere, diventa lo scrivano di Colombo, personaggio non univoco, un miscuglio incomprensibile tra un bambino sognatore e uno schiavista assassino senza scrupoli, affascinante e ricco di contraddizioni. Il ragazzo trascorre le ore ad ascoltarlo e sente crescere in lui l’entusiasmo per l’esplorazione.
Nella notte di natale 1492, il timone gli viene affidato per qualche minuto: la nave finisce contro gli scogli e affonda. Una parte dell’equipaggio trova posto sulle altre due caravelle, l’altra parte viene lasciata sull’isola appena scoperta. Nuno sperimenta anche la forza irresistibile dell’amore in cui, pur senza parlare una parola l’uno della lingua dell’altra, ci si dice tutto.
La citazione degna di nota
Sulla riva tra il mare e la terra, che da sempre e per sempre si toccano e si danno a vicenda una forma, si incontravano due mondi che non si erano mai sfiorati, mai nemmeno immaginati, e cercavano di capire come guardarsi, come accostarsi, come ripartire adesso che esistevano l’uno per l’altro
Le nostre riflessioni
Ci sono voluti 15 anni per raccontare questa vicenda. Fabio Genovesi effettua un gran lavoro dal punto di vista storico, legge tutti i diari originali e s’imbarca per un mese intero su un mercantile. S’inventa una storia dentro la vera storia di Colombo, da sempre raccontata come una collezione di eventi tra zar, papi, regine e comandanti. Stavolta invece leggiamo “una piccola storia” che con piccoli errori cambia il corso degli eventi per sempre. Il titolo “oro puro” rimanda alla ricerca ossessiva che a quel tempo si aveva nei confronti di questo affascinante metallo, il primo mai usato dalla specie umana; ma definisce anche l’amore, nella sua definizione più vera, non tanto cercato ma dal quale fortunatamente siamo trovati e toccati. Anche il rapporto ingannevole con gli indigeni fa trasparire un’altra purezza tradita, quella di un popolo che viveva
senza armi né guerre, ma che il nostro istinto predatorio ci ha portati a distruggere, un istinto che c’è ancora oggi. Un romanzo di formazione non legato ad un’età precisa ma piuttosto alle esperienze che ci travolgono e ci cambiano. È questo continuo cambiamento a mantenerci vivi. Quando sei su una nave è la terra l’eccezione, e con essa il nostro passaggio nel mondo, effimero e minuscolo nell’immensa prospettiva della vita. La sorpresa e la meraviglia nella descrizione di queste terre, così belle che ci colpiscono, ti estraniano dal tempo e dallo spazio in un mondo in cui siamo abituati ad andare sempre troppo in fretta.
Lo consigliamo a...
Ai più umili…e agli ultimi.
Le parole chiave del libro
Tempesta
Oro
innamorarsi
lei
partenza
fuga
ingenuità
dolcezza