

Trama
Ambientato negli anni del fascismo a Castrocaro, in questo romanzo di intrecciano le vicende di due donne: Redenta e Iris. Redenta nasce dopo tre fratelli nati morti ed è fortemente voluta dalla madre che si affida a un mago per garantirne la sopravvivenza, seppur con pronostici di sfortuna. Cresce dalla nonna insieme a tanti orfani, tra cui tra cui primeggia Bruno, protettore dei deboli. Redenta, di carattere mite e segnata fisicamente dalla poliomielite, viene costretta a sposare un gerarca, amico del padre, chiamato Vetro per via dell’occhio perso in Africa.
Iris, invece, è cresciuta accanto alla madre maestra, è colta e intraprendente. Lavora per una coppia di marchesi, dove conosce Diaz, di cui si innamora e con lui entra in clandestinità come partigiana. Dal delitto Matteotti alla Liberazione, le vite di Iris e Diaz, Redenta e Vetro si incrociano in un’accurata ricostruzione storica e d’ambiente, risultando in un’opera di grande impatto emotivo.


La citazione degna di nota
Te vuoi troppe cose insieme, Bruno. Vuoi avere il lavoro e vuoi fare l’avvocato delle cause perse. Però a correre e a cagare ci si sporca i piedi.
-Io non voglio niente, voglio solo la giustizia.
-Ma chi te l’ha messa in testa, questa fissa? La giustizia non lo sa neanche il Signore, cos’è. Se lo sapeva, ti pare che stavamo in un mondo così?”
“[…] il bene non sta esattamente dov’è istintivo collocarlo. Il bene a volte è una forma contorta e tortuosa di male, e il male è necessario, è un viatico per un bene più grande e incomprensibile.


Le nostre riflessioni
Accattivante sin dal titolo, di cui poi si rivelerà avere un doppio senso, questo libro è stato apprezzato da tutto il gruppo. Attraverso una scrittura precisa e priva di orpelli, siamo trascinati nella Castrocaro di inizio Novecento, grazie a uno stile narrativo perfettamente calzante con i tempi che vengono descritti. Notevole la ricostruzione storica che accompagna e definisce le vicende, l’ambiente rurale degli anni Trenta, raccontato magistralmente e reso ancor più veritiero dall’uso del dialetto romagnolo, rivelano un accurato approfondimento su questi aspetti da parte dell’autrice.
La storia è suddivisa in due parti, ciascuna caratterizzata da realtà contrapposte che si intrecceranno a causa della guerra: da un lato il mondo contadino, sottomesso e rassegnato, credente alla stregoneria, simboleggiato dalla madre di Redenta; dall’altro la scuola e l’importanza della conoscenza, con la madre di Iris che insegna a leggere sperando nel riscatto sociale e in un mondo migliore. Conquistano i personaggi, originali e caratterizzati con cura: Redenta, vittima di un marito sadico e crudele, accompagnata dalle apparizioni dei fratelli defunti e perseguitata dalla sfortuna, si muove sul confine tra vivi e morti.
Nonostante tutto, non perde mai la fiducia nell’umanità. Parla poco, ma ascolta attentamente; ha una gamba matta, ma raggiunge ogni meta, in una continua contrapposizione tra fragilità e forza. Iris, la seconda voce narrante, è un personaggio d’azione, determinata a portare avanti una causa tanto importante quanto pericolosa ma ci è parso poco approfondito come personaggio. Abbiamo apprezzato tanto la nonna Fafina quanto odiato Vetro, un antagonista spregevole sia nella narrazione attuale che nei flashback del suo passato. In bilico tra storia personale e Storia, vengono affrontati tanti temi: la violenza sulle donne, il matrimonio come convenzione, la forza e la dignità di vivere con una disabilità evidente.
E invita a riflettere sull’ignoranza, la libertà personale e su quei tanti atti di grande ma taciuto eroismo che caratterizzano quel periodo storico. Vari i rimandi letterari: da Grande meraviglia di Viola Ardone a La storia di Ada di Carlo Cassola fino a Canale Mussolini di Antonio Pennacchi, mentre la violenza cruenta e maschilista ci ha ricordato il film Novecento di Bernardo Bertolucci. Tanti personaggi, argomenti e riflessioni.
Un libro tenace, duro e resistente come il vetro, che si sedimenta nel cuore e nell’anima di chi legge.


Lo consigliamo a...
A chi ama i romanzi storici.
A chi cerca storie d’amore tormentate.
A chi ha apprezzato Novecento di Bertolucci.
A chi è romagnolo.


Le parole chiave del libro
Fragilità
Resilienze
Memoria storica
Emarginazione
Violenza
Speranza
Segreti