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Essere senza destino

Essere senza destino

Autore Imre Kertész

Casa editrice Feltrinelli, 2014

Pagine 223

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci San Giovanni Valdarno

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Gyurka, un ragazzo ebreo di quindici anni, vive con il padre e la matrigna a Budapest e viene arruolato nella fabbrica della Shell. Un giorno, mentre si reca al lavoro, viene fatto scendere dall’autobus assieme ad altri ebrei e portato via. Si fermano prima a Auschwitz-Birkenau, dove Gyurka, dichiarando un’età maggiore, evita la camera a gas e, risultando abile al lavoro, prosegue per Buchenwald. Come tutti, anche Gyurka è sbalordito, non sa cosa stia succedendo attorno a lui…

La citazione degna di nota

Perché persino là, accanto ai camini, nell’intervallo tra i tormenti c’era qualcosa che assomigliava alla felicità. Tutti mi chiedono sempre dei mali, degli orrori, sebbene per me, forse, proprio questa sia l’esperienza più memorabile. Sì, è di questo, della felicità dei campi di concentramento che dovrei parlare loro la prossima volta che me lo chiederanno. Sempre che me lo chiedano. E se io a mia volta, non l’avrò dimenticato.

Le nostre riflessioni

ll romanzo di Imre Kertész, scritto in dieci anni, ma uscito soltanto nel 1976 tra le ostilità della critica e l’indifferenza del pubblico era rimasto inedito per quindici anni.

È la ricostruzione autobiografica dell’autore del periodo vissuto durante l’anno 1944-45 quando fu deportato ad Auschwitz a 15 anni. Nel libro il protagonista è Gyurka, uno studente quindicenne che viene arruolato al lavoro forzato alla Shell per poi essere costretto a partire per la Germania.
La narrazione è in prima persona e viene utilizzato un linguaggio semplice. Siamo rimasti colpiti in queste pagine dallo sguardo innocente e privo di pensieri negativi del protagonista. Lui cerca di trovare sempre una giustificazione razionale per tutto quello che gli accade, anche quando si ritrova improvvisamente sottratto dalla sua quotidianità, ne è quasi contento, pervaso dall’eccitazione per il nuovo.

Ci ha stupito che lui possa anche solo pensare di aver avuto attimi di felicità là dentro, nonostante tutto. Il libro è profondo, commovente e a tratti ironico.

Lo consigliamo a...

A coloro che vogliono leggere una toccante riflessione sulla Shoah

Le parole chiave del libro

Olocausto