Il vaccino anti-pneumococco

Prevenire la polmonite è possibile con il vaccino anti-pneumococco. Intervista ad Emanuele Montomoli, professore di Igiene e medicina preventiva all’Università di Siena.

A novembre entra nel vivo la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2023-24 (che si affianca alla vaccinazione anti Covid-19 con la nuova formulazione sia a Rna messaggero sia proteici), consigliata specialmente agli over 65 e ai soggetti fragili.

A questa stessa fascia di popolazione è rivolto un altro vaccino messo a disposizione gratuitamente, quello contro lo pneumococco, uno dei batteri che favorisce la polmonite e altre conseguenze molto gravi. Ne parliamo con Emanuele Montomoli, professore di Igiene e medicina preventiva all’Università di Siena.

Cos’è lo pneumococco?

Lo Streptococcus pneumoniae è la causa più frequente delle infezioni respiratorie batteriche nelle comunità, soprattutto in bambini, anziani e pazienti con alterazioni del sistema immunitario. Si trasmette attraverso le secrezioni respiratorie e può causare gravi patologie. L’infezione da pneumococco provoca otite media, polmonite, sepsi, meningite. Di solito il primo sintomo è la febbre, in genere con brividi, poi i sintomi variano in base alla localizzazione dell’infezione.

Qual è la diffusione in Italia?

L’incidenza della malattia varia tra 0,4 e 2 casi ogni 100mila abitanti. La diffusione della polmonite è più probabile in certe fasce della popolazione, in particolare negli adulti con oltre 65 anni di età (13,8 casi su 100mila). La mortalità delle infezioni gravi da pneumococco può raggiungere il 20%, con una ampia variabilità che cresce con l’aumentare dell’età e se la persona soffre di più malattie. Negli anziani la mortalità in seguito a polmonite può raggiungere valori del 30-40%. Per quanto riguarda la meningite, può dare conseguenze permanenti di disabilità e nei casi più gravi portare alla morte. La mortalità arriva al 40% negli adulti.

Qual è la terapia?

Per la maggior parte delle infezioni pneumococciche si usano la penicillina o gli antibiotici correlati. La diffusione della resistenza alla penicillina, e ai farmaci della stessa famiglia, nei ceppi di pneumococco rappresenta un aspetto particolarmente temibile, con ripercussioni sull’efficacia delle terapie.

Come si interviene sull’antibiotico-resistenza?

Sempre meglio prevenire, soprattutto le forme cliniche più gravi nei soggetti più vulnerabili, cioè gli adulti oltre 65 anni e le persone a maggior rischio per patologie croniche o alterazioni del sistema immunitario. I vaccini contribuiscono alla riduzione del fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

Il vaccino contro lo pneumococco è efficace su tutti i ceppi?

Le tipologie di vaccini esistenti coprono la maggior parte dei ceppi circolanti e proteggono dalle forme gravi di infezione. Oltre ai due tipi di vaccini già esistenti, l’anno scorso è stato approvato dall’Ema (l’Agenzia europea del farmaco) un nuovo tipo.

La vaccinazione è gratuita per gli over 65?

La vaccinazione anti-pneumococcica è raccomandata e gratuita per chi ha più di 65 anni e a tutti gli adulti che presentino alcune patologie, come l’assenza di milza, le malattie croniche del cuore, polmoni e fegato, il diabete mellito, le immunodeficienze congenite o acquisite e i tumori.

È consigliabile farla assieme alla vaccinazione antinfluenzale?

La vaccinazione anti-pneumococco può essere offerta simultaneamente ad altre vaccinazioni, inclusa quella antinfluenzale, ma può anche essere somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno.

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti