Il ruolo della vegetazione contro l’erosione costiera

La vegetazione che colonizza gli ambienti costieri, protegge le dune e le spiagge dall'erosione dei venti e delle piogge e consente la deposizione di granelli di sabbia trasportati dagli agenti atmosferici

La vegetazione che colonizza gli ambienti costieri – in particolare le dune – è riuscita a sviluppare capacità straordinarie per adattarsi alle condizioni estreme in cui vive, tanto da meritare l’appellativo di “flora altamente specializzata”. È chiamata psammofila (dal greco psammos, sabbia, e filos, amico) e svolge un ruolo decisivo per la salute dell’ecosistema dunale. Essa, infatti, protegge sia le dune sia le spiagge dall’erosione dei venti e delle piogge e consente, inoltre, la deposizione di granelli di sabbia trasportati dagli agenti atmosferici contribuendo alla sopravvivenza della duna stessa.

Queste piante hanno radici molto sviluppate per raggiungere in profondità l’acqua che scarseggia, sono generalmente basse per opporre al vento minore resistenza, la colorazione delle foglie è chiara per una migliore protezione dai raggi solari e la leggera peluria che le ricopre serve per evitare un’eccessiva traspirazione.

C’è anche la camomilla

Le differenti specie che colonizzano questi luoghi si sviluppano in relazione al grado crescente di salinità e di maturità dell’ambiente dunale. Troviamo così, in forma più o meno stabile, diverse famiglie botaniche: vi sono graminacee, come l’Ammofila arenaria, Liliaceae, come Pancratium maritimum, Cupressaceae, come il Juniperos oxycedrus, più noto come ginepro coccolone.

L’Ammofila a., detta sparto pungente, è forse l’emblema stesso della vegetazione dunale. Originaria delle coste europee, è stata introdotta in tutte le zone costiere del mondo per le sue straordinarie capacità di stabilizzare la sabbia della cosiddetta duna embrionale; pianta perenne, a portamento cespuglioso, possiede un apparato radicale rizomatoso piuttosto esteso – sia in senso verticale sia orizzontale – in grado di consolidare la duna in modo durevole.

La deliziosa camomilla marittima (Anthemis maritima) è una specie erbacea, del tutto simile alla camomilla terrestre, che si sviluppa sulla sabbia delle dune, ingentilendone l’aspetto; specie aromatica, usata anche in erboristeria come la tradizionale camomilla, è originaria dell’Asia sudorientale da dove si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Possiamo ammirare la sua fioritura fin dalla primavera su molte spiagge toscane.

Gigli e ginepri

Il bellissimo giglio di mare (Pancratium m.), candido e delicatamente profumato, è ormai piuttosto raro poiché troppo spesso raccolto per la sua bellezza. Questa specie, oltre alle funzioni già descritte, offre indispensabile nutrimento alle larve di una farfalla notturna, detta Falena del Pancrazio, ghiotta delle sue foglie: questa caratteristica rende il giglio di mare ancora più importante per il mantenimento della biodiversità.

Il ginepro coccolone è invece un arbusto sempreverde, diffuso ovunque in Italia; molto aromatico, produce delle pseudo bacche scure popolarmente chiamate “coccole”, da cui deriva il buffo nome. Si trova più che altro negli ambienti retrodunali: ha una forma cespugliosa e può raggiungere l’altezza di 15 metri. Altre specie presenti sulle dune marine sono la Silene colorata, la soldanella, l’erba medica marina, per citarne solo alcune.

Asparagi di mare

La salicornia è una pianta che cresce sulle dune degli habitat salmastri. Si presenta come un basso cespuglio ramificato ed è chiamata anche asparago di mare perché commestibile. Particolarmente apprezzata è quella del Salento che viene lavata, sbollentata e conservata sott’aceto.

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti