Peperoncino o zenzero?

Scopriamo storia e curiosità di queste due famose spezie e il loro utilizzo in cucina

Peperoncino

Provenienza e storia: come alimento, è conosciuto in Messico da migliaia di anni. Colombo, con il secondo viaggio nel nuovo mondo, nel 1493, lo portò in Europa, dove il “pepe delle Indie” fu subito amato. Facilmente coltivabile, si diffuse ovunque, senza arrecare i guadagni che i mercanti ottenevano con altre spezie, divenendo anzi una democratica “droga dei poveri”. In Italia le regioni d’elezione del peperoncino sono la Calabria e la Basilicata.

Caratteristiche: colore rosso e sapore di fuoco, è la spezia forse più famosa. È una solanacea, come patate, pomodori e melanzane. È la maggiore o minore presenza di capsaicina a determinare la piccantezza, misurata in gradi Scoville: dagli 0 del peperone dolce si arriva ai 2.690.000 del Pepper X.

In cucina: i messicani da tempo ci insaporiscono le tortillas, gli africani la manioca (tubero commestibile), gli asiatici il riso. Da noi arricchisce la cucina povera, prevalentemente meridionale.

Un consiglio: si ritiene che abbia innumerevoli virtù mediche, ma per l’uso “farmacologico” si consulti il medico.

Curiosità: fantasiosissimi i nomi regionali: pevium in Liguria, zenzero in Toscana, cazzarele in Abruzzo, diavulilli in Molise, diavulicchio in Puglia, pibiri-moriscu in Sardegna, cerasella in Basilicata e pipi vruscente in Calabria.

Zenzero

Provenienza e storia: zinziberacea originaria dell’Estremo Oriente, dov’era oggetto di fiorenti commerci, veniva apprezzata anche da Greci e Romani. Secondo Confucio (filosofo cinese del V secolo a.C.), elimina le impurità e schiarisce la mente. Si coltiva in molti Paesi tropicali e subtropicali, ma Cina e India sono i maggiori produttori. Per alcuni Zingiber deriva dall’arabo zind-schabil (radice), per altri dall’indiano zingibil. Si conosce anche con il nome inglese ginger.

Caratteristiche: è una radice che si presenta come una specie di “tubero”, di forma irregolare, più o meno bitorzoluto e allungato, con una colorazione che varia tra il giallo pallido e il marroncino. Commestibile, serve soprattutto come spezia piccante, dall’aroma gradevole, pungente e caldo.

In cucina: aromatizza carne, pesci e crostacei, salse, frutta candita e confetture, aperitivi e sciroppi. Nei paesi anglosassoni, si usa per la birra, ma anche per il ginger ale, simile all’acqua tonica.

Un consiglio: al cibo si aggiunge fresco, tagliato a fettine o tritato, o in polvere ottenuta dal rizoma essiccato.

Curiosità: da sempre i marinai cinesi lo usano contro il mal di mare: uno studio condotto su alcuni cadetti della Marina ne ha dimostrato l’efficacia nel ridurre il vomito, con una dose di 1-2 grammi in polvere, un’ora prima del viaggio.

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