Cavoletti di Bruxelles
Provenienza: dal nome si dovrebbe capire abbastanza bene che la zona dove se ne è iniziata la coltura è la campagna intorno alla capitale belga.
Caratteristiche: ortaggi tipici dei climi freddi, sono diversi da broccolo e cavolfiore, perché non sono fiori ma germogli che, a differenza di cappuccio e verza, sono a grappolo e numerosi (fino a 40 gustosissime palline) e non un solo grosso germoglio centrale.
In cucina: per i vegetariani: alla parmigiana (prima cotti al vapore, poi rosolati con burro, cosparsi di parmigiano e serviti caldi), in forno (lessati, poi gratinati con besciamella o formaggio grattugiato, magari con le lasagne), ripassati (lessati e poi insaporiti in padella con del gorgonzola e noci spezzettate oppure con aglio e peperoncino). Per gli onnivori: nella cottura in padella si possono aggiungere filetti di alici o salumi (bacon, salame, pancetta, speck, prosciutto cotto) precedentemente rosolati in una padella antiaderente, ma senza altri grassi (perché, prima di tutto, conta la salute).
Un consiglio: quelli avanzati, e lasciati raffreddare, si coprono con la pellicola trasparente e si possono conservare in frigo per circa due giorni.
Curiosità: contengono in abbondanza vitamina A, B, C, K e retinolo; pertanto, nell’Europa del nord sostituiscono gli agrumi che là non crescono: tanto è vero che la loro stagione va da ottobre a marzo.
Broccolo romanesco
Provenienza: conosciuto anche come broccolo romano, cavolo verde o cavolo cimoso, ha origini laziali, anche se oggi è coltivato un po’ ovunque.
Caratteristiche: tipo di broccolo, ha forma a fiaccola, colore verde chiaro e perfetta geometria (come nei frattali, oggetti che si ripetono nella forma in scale diverse, gioia degli ammiratori di Fibonacci), con le rosette a spirale, la parte principale dell’ortaggio.
In cucina: da crudo, si mangia solo in pinzimonio e in insalata, ma deve essere sanissimo e anche di più. Come primo, si può consumare in zuppe, minestroni, vellutate e passati, ma anche in golosi sughi per la pasta. Lessato in acqua o a vapore, è ottimo come contorno tiepido o freddo condito con un po’ d’olio, ma di quello buono, sale e magari qualche goccia di limone. Dopo la lessatura, si può anche saltare in padella, gratinare in forno insieme a besciamella, formaggio e pan grattato. E perché non pastellarlo e friggerlo? Poi però mangiamolo subito, anche a rischio di gravi ustioni in bocca.
Un consiglio: si consuma solo l’infiorescenza, che deve essere ben chiusa, turgida e ovviamente priva di muffe, difetto molto comune nei cavoli.
Curiosità: stupitevi, non ha controindicazioni, previene o cura la stipsi, è privo di colesterolo, ha poco zucchero, ma è ricco di antiossidanti, fibre, vitamine A, B, C, K, manganese, magnesio, potassio.