

Trama
Romagna contadina, anni ‘20. Il racconto si svolge nel periodo che va dall’assassinio di Matteotti alla Liberazione e intreccia le storie di due donne: Redenta, anima pura, povera e sfortunata di salute e Iris, borghese e volitiva, che si unirà alla lotta partigiana. Nel quotidiano del Fascismo, violento e disumano, si uniranno a loro i personaggi maschili di Vetro e Diaz, due figure maschili altrettanto emblematiche dell’epoca.


La citazione degna di nota
La condizione più infida che esiste non è la tirannia, ma l’illusione della libertà.


Le nostre riflessioni
La lettura di questo libro bello, intenso, doloroso, crudele e sadico, ma pur sempre indimenticabile, ci ha davvero appassionato. Redenta e la sua fondamentale solidarietà nei confronti di Iris ci sono rimaste nel cuore. Siamo abituati a sentirci raccontare le donne dei gerarchi e le partigiane, ma lei è una figura femminile nuova, non è un’eroina ma una degli invisibili della storia.
Quasi tutte le lettrici del gruppo hanno evidenziato che alcuni aspetti del romanzo non erano necessari, soprattutto l’eccessivo indugiare sulla violenza (spesso davvero troppo), sebbene si tratti di un ritratto crudo di una realtà fatta di sofferenze e crudeltà.
Molte sono rimaste perplesse anche dal finale, che forse “non torna” tanto col resto del romanzo, avremmo preferito che la figura di Bruno fosse lasciata in sospeso. Ci ha colpito positivamente il racconto del “lato magico” della vita quotidiana di quegli anni, quando i morti e i vivi “vivevano” insieme; questo particolare aspetto ha avuto conferma nei racconti familiari di molte lettrici presenti.


Lo consigliamo a...
Non adatto a persone fragili, bellissimo ma molto crudo.


Le parole chiave del libro
Evoluzione femminile
Fascismo
sadismo
crudeltà