

Trama
Trina è nata e cresciuta a Curon, paese del Sudtirolo, la sua lingua è il tedesco e quando negli anni 20 le leggi fasciste impongono la sola lingua italiana su tutto il territorio, si trova a dover resistere. Diventa maestra clandestina insegnando la sua lingua madre nella sua comunità, continua a restare in quel paese quando la propaganda nazista promette terre e accoglienza più a nord, lotta a fianco del marito per impedire che il suo paese venga sepolto sotto le acque di un’imponente diga, e fugge poi sulle montagne con il marito disertore durante la seconda guerra mondiale. E’ in questi drammatici momenti storici che si trova inoltre a dovere affrontare la scomparsa della figlia.


La citazione degna di nota
La gente con un dito sulle labbra lascia ogni giorno che l’orrore proceda (pag. 68)
Invece l’italiano e il tedesco erano muri che continuavano ad alzarsi. Le lingue erano diventati marchi di razza. I dittatori le avevano trasformate in armi e dichiarazioni di guerra. (pag. 79)
Forse perché dopo la guerra, insieme ai morti, bisogna seppellire tutto quello che si è visto e che si è fatto, scappare a gambe levate prima di diventare noi stessi macerie. (pag. 131)


Le nostre riflessioni
La scrittura di Balzano ci cattura da subito, uno degli aspetti che più abbiamo apprezzato è la voce narrante femminile attraverso la quale l’autore ci fa conoscere una storia che molto spesso non si studia a scuola, di cui si parla poco e che ci colpisce molto. E’ una storia di luoghi di confine, di montagna e di valli, di radici legate alla lingua e alle tradizioni.
In questo romanzo le vicende personali e private della protagonista e dei suoi familiari risultano perfettamente inserite in un contesto di lotta per tutelare il territorio e quindi le comunità che lo abitano e di guerra mondiale.
La discussione è stata molto partecipata, ci siamo soffermati soprattutto sull’esperienza della scomparsa della figlia, su come i due genitori elaborano il dolore che ne deriva in maniera diversa e profonda, su come le persone reagiscono quando è minata l’esistenza del loro quotidiano e sulle brutalità e le divisioni generate dalla guerra. Abbiamo riflettuto molto anche sul tema della migrazione dei lavoratori del sud Italia e sulle tremende condizioni in cui si trovavano a vivere.
Nonostante qualcuno di noi si aspettasse un finale più lieto, Resto qui è sicuramente uno dei romanzi letti insieme che più ci è piaciuto poiché, pur essendo di poche pagine, troviamo una grande richezza di contenuti espressi con attenzione e bravura.


Lo consigliamo a...
A tutti.


Le parole chiave del libro
Radici
terra
patria
lingua
confine
affetto
solitudine
sopruso
guerra