Cos’è?
È una bacca prodotta da una pianta rampicante del genere Actinidia, appartenente alla famiglia delle Actinidiaceae. La sua pianta cresce appoggiandosi a supporti di vario genere e può raggiungere anche gli 8-10 metri di altezza.
Le foglie sono arrotondate, con un lungo picciolo. Esternamente il frutto è di una tonalità tendente al marrone e ha una buccia ricoperta di peluria. Internamente ha una parte centrale bianca in cui si trovano dispersi i piccoli semi neri.
La polpa può essere gialla, verde o rossa a seconda della varietà, il suo sapore è acidulo, ma gustoso e rinfrescante.
Da dove viene?
Sembra che la pianta del kiwi sia originaria della Cina meridionale, dove si coltiva da circa settecento anni. Il suo frutto era considerato una vera prelibatezza dagli imperatori cinesi e ne veniva fatto anche un uso ornamentale.
All’inizio dell’Ottocento, è arrivato in Inghilterra e, nel corso del XX secolo, in Nuova Zelanda, dove ha trovato un habitat favorevole. Per questo, il suo nome deriva da quello dell’uccello simbolo della Nuova Zelanda. Alla fine del Novecento, si è diffuso in Europa e soprattutto in Italia, diventata poi uno dei primi produttori a livello mondiale.
Dove in Italia?
Quella del kiwi è tra le produzioni frutticole più importanti del Paese, presente in diverse aree dal Piemonte al Veneto, dall’Emilia-Romagna al Lazio, fino alla Calabria.
Tra le varietà più famose, quello di Latina che è uno dei due kiwi europei tutelati dalla Igp (l’altro è il francese kiwi de l’Adour Igp).
I quantitativi prodotti soddisfano la domanda interna e vengono ampiamente esportati, tanto che il kiwi è ormai un portabandiera del “made in Italy” all’estero. Il raccolto italiano è in commercio da ottobre a giugno, mentre negli altri mesi si ricorre al kiwi d’importazione.
Perché fa bene?
La sua polpa è un concentrato di vitamine, A, B e soprattutto C, tanto che un kiwi soddisfa il fabbisogno giornaliero di questa vitamina, una preziosa alleata del sistema immunitario che contrasta i radicali liberi e a previene l’invecchiamento.
È una delle pochi fonti alimentari di clorofilla, una molecola che contiene magnesio, importante per il metabolismo energetico, il sistema nervoso e quello muscolare, e utile per combattere stanchezza e affaticamento.
In un frutto (circa 100 grammi) tanto benessere ma solo 44 calorie: ecco perché è perfetto anche nei regimi ipocalorici.
Come utilizzarlo?
Per gli amanti delle combinazioni dolce/salato, è da provare con formaggi freschi e cremosi, come ingrediente di ricche insalate, nel risotto insieme ai crostacei e perfino con i salumi, in particolare con la mortadella.
È ideale per preparare spiedini di frutta, smoothies e frullati, nella macedonia o abbinato a yogurt e frutta secca, i cui grassi favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili, come la K contenuta nel kiwi.
Quanto ai dolci, è perfetto per un’originale bavarese o una crostata con ricotta e kiwi. E se è troppo maturo… ne verrà una marmellata squisita!
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