Gli insetti sono un vero e proprio tormento di stagione. Come proteggere i nostri bambini? Le risposte di Francesco Silenzi, pediatra dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Quali sono gli insetti più temibili?
Sono molti: tafani, zecche, zanzare, ragni, ma in Italia a provocare più frequentemente allergie sono gli imenotteri, cioè vespe, calabroni e api. Diversi insetti con il pungiglione possono iniettare sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Questa reazione è normale se localizzata nella sede della puntura e di estensione limitata in gravità e durata.
Come si riconosce invece una reazione allergica al veleno?
Quando la reazione locale è eccessiva, molto estesa, grave e duratura. In alcuni casi, fortunatamente limitati, si possono avere reazioni in zone di pelle molto distanti dalla zona della puntura, come angioedema del viso e della lingua, interessamento dell’apparato respiratorio con difficoltà nella respirazione, reazioni dell’apparato cardiocircolatorio con grave calo della pressione. In questo caso, per fortuna raro, si parla di shock anafilattico.
Come possiamo proteggere i bambini?
In casa, se possibile, munire porte e finestre di zanzariere. È utile effettuare bonifica nelle stanze prima di soggiornarvi attraverso l’uso di dispositivi elettrici o diffusori di repellente e insetticida. Se si dispone di un giardino o di una terrazza, possiamo scegliere delle piante aromatiche che sono un ottimo repellente naturale: salvia, rosmarino, menta, timo e basilico sono, ad esempio, perfetti per tenere lontane le zanzare.
Quali altre protezioni sono consigliate?
È preferibile coprire i bambini adeguatamente, specie nei momenti della giornata in cui gli insetti sono particolarmente attivi (come ad esempio al tramonto, nel caso delle zanzare), evitando con cura l’applicazione di prodotti dai profumi forti, che possono attirare gli insetti, e privilegiando i colori chiari.
I repellenti da applicare sulla pelle e sui vestiti sono efficaci?
Sì, contro tafani e zanzare, ma non sembrano funzionare altrettanto bene verso gli imenotteri (api, vespe, calabroni). Per i bambini, è bene privilegiare prodotti dedicati, meglio se naturali, come ad esempio quelli a base di citrodiolo, anche se sono meno efficaci rispetto a quelli chimici. L’uso va comunque evitato sotto i 2 anni e limitato il più possibile sotto i 6 anni.
Quando è opportuno un rapido consulto medico?
Nel caso di reazione locale e in assenza di sintomatologia sistemica, il medico deve essere consultato se l’arrossamento, l’edema e il dolore nella sede della puntura non migliorano entro pochi giorni o al contrario peggiorano. Ma anche se il bambino è stato punto in zone particolari del corpo come faccia, palpebre, bocca, collo; se la zona circostante alla puntura o morso diventa rossa e gonfia; in caso di sintomi di infezione della ferita, come pus o aumento del dolore, gonfiore o arrossamento, o se compaiono sintomi di un’infezione più ampia, quali la febbre e l’ingrossamento delle ghiandole. Nel caso di reazione grave o anafilattica, è necessario richiedere un intervento medico urgente al 118. Ricordiamo anche che, in caso di documentata allergia alle punture degli imenotteri o precedente reazione anafilattica, è essenziale somministrare, il prima possibile e in maniera corretta, una dose di adrenalina per via intramuscolare nella coscia, di pronto impiego, prescritta dall’allergologo.