Quando togliere ciuccio e pannolino?

I consigli della pediatra Marta Regoli dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

Ciuccio e pannolino sono due compagni importanti dei primi anni di vita del bambino. Ecco i consigli della pediatra Marta Regoli.

Il ciuccio: quando possiamo proporlo al bambino?

Si può introdurre il ciuccio dopo le prime 3-4 settimane di vita, quando l’allattamento al seno è ormai ben consolidato: un’introduzione troppo precoce rischierebbe infatti di interferirvi. Il suo uso riduce il rischio di morte improvvisa nel lattante, motivo per cui è consigliato da alcune società pediatriche internazionali.

Quando toglierlo definitivamente?

In linea generale si può iniziare a toglierlo intorno ai 2 anni, senza prove di forza e in modo graduale, iniziando a limitarne l’uso dapprima durante la giornata. È importante gratificare il bambino durante il processo, rispettare la sua sensibilità e non far coincidere l’abbandono del ciuccio con altre fasi cruciali della sua vita, quali ad esempio l’ingresso al nido o la nascita di un fratellino.

È raccomandabile non prolungare l’uso del ciuccio oltre i 3-4 anni per evitare malocclusioni dentali che necessiteranno poi di correzione ortodontica. Inoltre un uso prolungato del ciuccio può comportare difficoltà nel linguaggio e aumenta l’incidenza di otiti. Tuttavia togliere l’abitudine troppo presto, quando ancora il piccolo ha una forte esigenza di questa suzione non nutritiva, è sconsigliabile per il rischio che sostituisca il ciuccio con il dito, con conseguenti maggiori danni a denti e palato.

Il pannolino: quando avviare lo “spannolinamento”?

Non esiste un’età uguale per tutti. L’Accademia americana di pediatria consiglia di cominciare dai 18-24 mesi di età. La capacità di comprensione e di verbalizzazione, il “saper dire di no”, l’imitazione del comportamento dei genitori, il rendersi conto di avere il pannolino bagnato o sporco, sono tutti segnali che il bambino potrebbe essere pronto. Parallelamente a queste tappe il piccolo acquisirà un maggior controllo vescicale, rimanendo asciutto per diverse ore.

Bisogna essere pazienti e non assumere atteggiamenti punitivi o ricattatori nei confronti del bambino: è normale che continui a bagnarsi e non deve essere mortificato. È frequente che bambini che di giorno non ne hanno più bisogno, debbano invece metterlo la notte. Occorre pazienza e, per qualsiasi dubbio, è sempre importante consultare il pediatra.

Aspettiamo l’estate?

Tipicamente viene scelta come momento per iniziare, per la facilità nello spogliarsi e per il minor disagio che avrà il piccolo nei momenti in cui si bagna. Ma questa non è una regola assoluta: non si deve mai forzare il bambino se ancora non è pronto e anche nell’educazione al vasino vale l’accorgimento di non far coincidere questa tappa con altri eventi significativi.Recentemente si sta diffondendo una modalità di “spannolinamento” nuova.

Quale?

Si tratta di una “educazione assistita precoce al vasino”, proposta fin dai primi mesi di vita. Osservando il lattante, i genitori imparano a riconoscere i momenti in cui sta per fare cacca o pipì: ad esempio in base al tipo di pianto, alle espressioni del volto, in relazione con i pasti o al momento della giornata. Quando i genitori riconoscono i segnali premonitori, dovrebbero portare il bambino in bagno, ponendolo in una posizione confortevole per permettergli di espletare le funzioni. Ciò non comporta ovviamente l’abolizione dell’uso del pannolino, ma può essere una pratica utile per preparare la maturazione del bimbo e rendere più semplice il momento in cui il pannolino andrà tolto.

Suggerimenti in pillole

  • Il ciuccio: solo ad allattamento ben avviato (dopo 3-4 settimane di vita)
  • Il pannolino: per toglierlo di notte ci vorrà più tempo!
  • Si può iniziare “l’educazione al vasino” fin dai primi mesi di vita

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