Arrendersi mai

Il 2 aprile si è celebrato la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. La pandemia ha ostacolato l’attività delle associazioni, ma la spinta per ripartire è più forte che mai

«Il punto fondamentale della nostra attività è la socializzazione. Ma con la pandemia cosa socializziamo?». Le parole di Paola Valdambrini di ValtiberinAutismo arrivano dirette. Non usa mezzi termini la referente dell’associazione di Sansepolcro per descrivere lo stato delle cose determinato dal Coronavirus. Del resto, uno degli ultimi progetti portati avanti insieme alla sezione soci Coop Valtiberina nell’ambito dei crowdfunding “Pensati con il cuore” si chiamava “Pane, amore e fantasia” e prevedeva laboratori per la produzione di pane, pasta e dolci. Tutto basato sul toccare, manipolare e poi mangiare insieme: «A pensare a quello che facevamo prima, mi sembra di aver vissuto un sogno» afferma Valdambrini. Non solo per il laboratorio, anche per tutti gli eventi «che ci hanno fatto sentire la solidarietà della sezione soci e della comunità: cene, feste di Carnevale, incontri».

Non che l’attività degli scorsi mesi si sia fermata: «Stiamo andando avanti con incontri e riunioni, per i ragazzi seguiamo un progetto con il liceo artistico di Sansepolcro, per il futuro stiamo lavorando sull’autonomia per il dopo di noi – prosegue– e uno dei nostri obiettivi è dare ai ragazzi strumenti per trovare un lavoro. In questo senso avevamo organizzato il laboratorio di forneria che vorremmo riproporre, anche se il nostro maggiore desiderio è realizzare una fattoria sociale per i ragazzi e le ragazze dell’associazione che una volta usciti da scuola non trovano sbocchi lavorativi, un luogo dove si rispettino le differenze, la vita e la natura».

Altro territorio, stesse difficoltà causate dalla crisi sanitaria, a Pistoia, dove opera l’associazione Agrabah: «La pandemia ha stravolto la quotidianità dei nostri centri. Adattarsi ha richiesto molto impegno a genitori e operatori ed è stato necessario riorganizzare gli spazi, gli orari, le terapie» raccontano dalla onlus che collabora costantemente con la sezione soci per i laboratori creativi della Casa di Gello. Per il futuro, «ora che la nostra nuova routine, come quella di tutti, è collaudata, guardiamo ai progetti futuri, come la creazione di un appartamento attrezzato per abituare le persone affette da disturbi dello spettro autistico a vivere in autonomia e lo sviluppo dell’attività della fattoria verso la produzione di ortaggi e di piantine su richiesta di piccoli produttori agricoli» dicono da Agrabah.

Nella foto la grande serra dell’Associazione Agrabah

A Pisa, anche l’associazione Pisa Autismo analizza le conseguenze della pandemia e fa programmi per il post-Covid: «La pandemia ha modificato la vita di tutti: operatori, volontari e famiglie. Tutti abbiamo attraversato un periodo di assestamento durante il quale abbiamo dovuto riorganizzare completamente la nostra vita e questo ha richiesto una profonda riflessione su quali erano i nuovi bisogni delle famiglie e su come continuare le attività nonostante il disagio. Abbiamo imparato nuove modalità di relazione, ovvero da remoto, che per alcuni aspetti potranno rimanere. Adesso siamo pronti a ricominciare in persona con attività che speriamo possano accrescere le competenze e le autonomie dei ragazzi e delle ragazze con autismo, ovviamente garantendo efficacia e sicurezza, grazie anche a Anffas di Pisa che ci ha aiutato a trovare degli spazi per l’attività in presenza». Accanto all’associazione, c’è, da anni, la sezione soci Coop di Pisa: «Il contributo di Unicoop Firenze (nell’ambito del bando “Nessuno Indietro”, ndr) ci ha permesso di strutturare e proporre attività di sport e danza-movimento terapia, ceramica e agricoltura sociale. Attività che non sarebbe stato possibile realizzare senza il sostegno della cooperativa, che vorremmo anche coinvolgere nella diffusione delle buone prassi per persone con autismo». 

Infine, da Asa – Associazione Sindromi Autistiche di Sesto Fiorentino, la vicepresidente Alessandra Smeraldi spiega che «per gli utenti la maggiore difficoltà al momento è l’isolamento, anche se parziale. C’è bisogno di ritrovare le abitudini del passato, di rilavorare in gruppo, di procedere con l’inclusione territoriale e scolastica. Abbiamo in serbo molti progetti per il futuro, tutti accomunati dalla volontà di abilitazione e inclusione». Progetti quanto mai necessari, considerato che «abbiamo registrato in molti soggetti una regressione cognitivo comportamentale». Insieme alla sezione soci Coop di Sesto Fiorentino – Calenzano l’associazione, nell’ambito dei “Pensati con il cuore”, aveva promosso il progetto “Basta un click”, dedicato a sviluppare un percorso per incrementare le capacità di comunicazione e interazione sociale dei soggetti con autismo, grazie all’uso di moderne tecnologie, proprio quelle diventate indispensabili con la pandemia. 

L’evento al centro*Ponte a Greve

Giornata blu al Centro*Ponte a Greve

Il 2 aprile è stata la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Onu per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone con disturbi nello spettro autistico. Unicoop Firenze ha realizzato un’iniziativa di sensibilizzazione nel Coop.fi di Ponte a Greve a Firenze riducendo gli elementi di disturbo per le persone con autismo, sul modello del negozio Autism Friendly di Monza, prima sperimentazione italiana promossa da Coop Lombardia. Il blu è il colore scelto per rappresentare questa condizione patologica che riguarda un numero sempre più alto di bambini.

L’impegno di Unicoop Firenze

Sono oltre venti le realtà che operano con ragazzi e adulti con disturbi dello spettro autistico che hanno collaborato con Unicoop Firenze e le sue sezioni soci.

Nelle prossime settimane ripartirà il crowdfunding solidale della Fondazione Il Cuore si scioglie “Pensati con il cuore” per sostenere i piccoli progetti delle associazioni del territorio. Negli scorsi anni sono stati finanziati 66 progetti per un totale di oltre un milione di euro raccolti fra donazioni dei sostenitori e cofinanziamento della Fondazione.

«Fra poche settimane ripartiremo con i progetti “Pensati con il Cuore”: le modalità di attivazione delle persone e la partecipazione non potranno essere quella pre-Covid, ma sentiamo forte la necessità di andare avanti sulla strada delle raccolte fondi solidali popolari. Siamo sicuri che i nostri soci vorranno comunque contribuire per rispondere alle richieste di sostegno dei soggetti del territorio e così ridare vita alle reti virtuose di cittadini» afferma Daniele Lanini, consigliere Fondazione Il Cuore si scioglie.  

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