Smaltire il pericolo

Tra i più comuni rifiuti pericolosi troviamo nelle nostre case olio esausto, farmaci, pile, vernici

Sono pericolosi ma fanno parte della realtà quotidiana di ciascuno di noi. Uno dei casi più eclatanti di rifiuto classificato come pericoloso è l’olio esausto di frittura. Altri rifiuti pericolosi molto comuni sono i farmaci, i barattoli (anche vuoti) di vernice, i contenitori di inchiostri per stampanti, le siringhe, le pile e i vari tipi di batterie. Esistono diverse “classi di pericolo”, tra le quali: esplosivo, infiammabile, irritante, tossico, cancerogeno, corrosivo e così via.

Tutti i rifiuti pericolosi devono essere separati dagli altri tipi di rifiuti e non vanno mai abbandonati o dispersi: possono contenere acidi, piombo e altri materiali dannosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Per smaltirli occorre conferirli nei negozi che hanno a disposizione il contenitore dedicato (è il caso delle pile presso i rivenditori e dei medicinali scaduti nelle farmacie), oppure consegnarli ai centri di raccolta del gestore della vostra zona di residenza (su aliaspa.it sarà presto disponibile un servizio di geolocalizzazione per trovare quello più vicino sul territorio). Nell’area fiorentina si possono consegnare anche presso Ecotappe ed Ecofurgoni.

Liscio come l’olio

Gettare dell’olio nel lavello o nel water procura danni enormi all’ambiente, rendendo non potabile l’acqua e creando una pellicola impermeabile in superficie che impedisce l’ossigenazione per flora e fauna. Se correttamente smaltito, invece, l’olio può essere trasformato in energia elettrica e termica, utile e pulita. Come fare dunque? La cosa più semplice è riempire un contenitore meglio se in plastica con l’olio derivante da frittura, cottura o il residuo di prodotti sottolio, e quando è pieno portarlo alla ecostazione più vicina. Oppure si può usufruire degli spazi dedicato alla raccolta dell’olio esausto nei parcheggi di 22 punti vendita Coop.fi dove soci e clienti possono portarli. Nel corso del 2017 ne sono state recuperate 180 tonnellate (+12% rispetto all’anno precedente). Gli oli raccolti sono trattati in un impianto di recupero per la produzione di combustibile ecologico. È un servizio utile, se pensiamo che l’olio di una scatoletta di tonno, usato come combustibile, aziona un computer per 40 minuti. secondo i dati di Legambiente, il consumo di oli vegetali è di circa 25 kg a persona in un anno e in Italia vengono raccolte più di 280.000 tonnellate di oli esausti (oltre il 50% da utenze domestiche).

Rifiuti recuperabili

Anche i contenitori vuoti di sostanze classificate come pericolose non possono essere gettati insieme alla plastica o al ferro: parliamo quindi delle cartucce di toner e inchiostro per stampanti, e di barattoli, bottiglie, bombolette spray e flaconi di vari prodotti, come acetone per togliere lo smalto da unghie (le bottigliette in vetro di quest’ultimi invece vanno nell’indifferenziato), vernici, antiruggine, diluenti come l’acquaragia, bianchetto, colle di vario tipo, diserbanti, insetticidi e topicidi, smacchiatori; in generale, tutti i contenitori sulle cui etichette è scritto infiammabile, pericoloso o tossico. Questi contenitori in materiale plastico o ferroso, dopo essere stati stoccati, selezionati e suddivisi per tipologia, vengono avviati agli impianti di lavaggio e triturazione. Da questa operazione si ottengono materiali idonei per essere riutilizzati da produttori di polimeri e dalle acciaierie.

 

Attenzione, per i farmaci scaduti ricordatevi di conferire correttamente scatole e fogli illustrativi nella raccolta di carta e cartone, blister vuoti nella plastica!

 

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