L’importanza della partecipazione

Nel 2023 si rinnovano gli organismi di controllo e gestione di Unicoop Firenze. Intervista all'avvocato Umberto Tombari, professore ordinario di diritto commerciale all'Università di Firenze

No, non è una normale impresa della grande distribuzione organizzata. A dirlo sono la legge e lo statuto che ne indirizza l’operato. Unicoop Firenze è una società cooperativa, non c’è un unico proprietario e neppure un gruppo ristretto di azionisti che ne traggono un guadagno personale: per davvero “la Coop sei tu”, insieme a tutti gli altri soci, che hanno fatto la “tessera” ed è così da cinquant’anni, tondi tondi.

«Come società cooperativa, è tenuta a perseguire il cosiddetto “scopo mutualistico”, la cui funzione sociale trova un espresso riconoscimento nell’articolo 45 della Costituzione – spiega l’avvocato Umberto Tombari, professore ordinario di Diritto commerciale all’Università di Firenze – Nelle cooperative di consumatori, lo scopo mutualistico si sostanzia, in particolare, nell’opportunità per i soci di acquistare beni a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato e di accedere eventualmente ai cosiddetti ristorni».

Soci al voto

Ma il ruolo del socio non si esaurisce qui. Chi volesse avere una partecipazione più attiva nei confronti della cooperativa, può eleggere i consiglieri delle sezioni soci, in programma dal 2 al 4 marzo in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze: «L’elezione dei Consigli delle 42 sezioni soci rappresenta un passaggio essenziale nella vita democratico-partecipativa della cooperativa – aggiunge Tombari -. Ciascun socio, infatti, può candidarsi alla carica di consigliere o contribuire ad eleggere i componenti dei diversi Consigli, i quali, oltre a un ruolo di rilievo all’interno della rispettiva sezione territoriale, svolgono un’importante funzione consultiva nei confronti del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione».

A chi si chiede quale sia la differenza con le società di capitali, ecco la risposta, ancora una volta con le parole di Tombari: «Lì i soci hanno un “peso” decisionale commisurato al capitale investito, in Unicoop Firenze, invece, come si legge nello Statuto, ogni socio è titolare in assemblea di “un solo voto qualunque sia l’ammontare della quota posseduta”. Tale previsione riflette il concetto di uguaglianza e democraticità proprio delle cooperative. Pertanto, lo slogan “la Coop sei tu” rappresenta, tuttora, il ruolo centrale riconosciuto ai soci all’interno di Unicoop Firenze».

Doppio controllo

Nel 2008 Unicoop Firenze scelse di dotarsi di una direzione dell’impresa – la cosiddetta governance – duale, caratterizzata dalla presenza, accanto all’Assemblea dei Soci, di un Consiglio di Sorveglianza, nominato dall’Assemblea e con funzioni di controllo e potenzialmente anche di indirizzo strategico, e di un Consiglio di Gestione che si occupa dell’amministrazione societaria.

A questo passaggio dette un contributo fondamentale dal punto di vista legale proprio Tombari, che precisa: «Unicoop Firenze ha deciso di adottare tale sistema per rafforzare, tramite il Consiglio di Sorveglianza, il potere “indiretto” di controllo e di indirizzo dei soci sulla gestione della cooperativa».

Conseguenza di ciò anche una diversa missione per i manager chiamati alla guida economica e commerciale, perché i componenti del Consiglio di Gestione «nell’ambito delle concrete scelte che sono chiamati ad assumere, in via generale, devono tutelare la stabilità e l’efficienza economica dell’impresa cooperativa. A differenza degli amministratori di società con una diversa struttura, sono tenuti in particolare a perseguire, nell’interesse di tutti i soci-consumatori, lo scopo mutualistico di cui parlavamo all’inizio».

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