Il futuro della cooperazione

Come argine delle disuguaglianze a fronte di un capitalismo autoritario separato dalla democrazia

In un momento storico di incertezza e depressione economica, in particolare dell’Occidente, trova spazio una riflessione sulla crisi del capitalismo che sembra, oggi più che mai, aver cessato di produrre risultati desiderabili per milioni di persone: sul tema le parole di Emanuele Felice, economista, che nel suo libro La conquista dei diritti propone un’analisi del nostro presente e di un futuro possibile.

Qual è la sfida fondamentale del XXI secolo?

L’idea della storia come progressiva estensione dei diritti è messa fortemente a repentaglio. Guerra, sviluppo tecnologico incontrollato e, più in generale, il rischio di un capitalismo autoritario, che si separa dalla democrazia liberale e dai diritti dell’uomo, sono i grandi temi del nostro tempo. La sfida di fondo è come orientare lo sviluppo economico e tecnologico verso i diritti umani. È un nodo cruciale per tutte le democrazie occidentali, ma è anche una grande opportunità di ristrutturazione e di trasformazione del nostro sistema economico e sociale che richiede un’azione della politica e di tutte le forze in campo.

Che fase attraversa il nostro Paese?

Nell’ultimo trentennio abbiamo vissuto una stagione di declino, dalle cause ormai chiare: fra le tante, la svalutazione del lavoro, gli scarsi investimenti in istruzione e ricerca, il malfunzionamento dell’amministrazione nonché della giustizia. Su questo quadro si innestano poi la crisi ambientale e un aumento delle disuguaglianze sociali in cui, nel quadro europeo, l’Italia è al secondo posto dopo la Grecia. Il tema è come ricostruire il nostro Paese, in termini di investimenti strutturali, riconversione ecologica, rilancio dell’economia e ricucitura dei conflitti sociali. Indubbiamente, la parola chiave per tutti è innovazione.

Quale il ruolo che può svolgere la cooperazione?

Il mondo cooperativo deve porsi al centro di una coalizione virtuosa, economica e sociale, per arrestare il declino dell’Italia nell’interesse del nostro Paese e della missione storica della cooperazione. Per vincere la sfida è fondamentale che i diversi attori lavorino insieme: le imprese, i corpi intermedi, le istituzioni. La cooperazione fa parte a pieno titolo di tutti questi ambiti e gioca un ruolo cruciale in tutti i campi della partita: pensiamo all’energia, alle costruzioni, alla cura della persona e al consumo, un’area strategica a cui si legano l’impatto ambientale, l’accesso ai beni primari e persino crisi inflazionistiche come quella che viviamo oggi. La strada del cambiamento è necessaria, e se la cooperazione la imbocca potrà giocare un ruolo decisivo.

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