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L'invisibile

L’invisibile

Autore Paul Auster

Casa editrice Einaudi 2009

Pagine 223

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Firenze Sud-Ovest

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Il romanzo “L’Invisibile” dello scrittore americano Paul Aster è un’opera composita. È un libro che riassume in sé generi diversi, con una struttura divisa in 4 parti, ciascuna corrispondente a una stagione e narrata con un diverso punto di vista.

Le vicende si svolgono negli Stati Uniti, a New York, e poi in Francia, in un alternarsi spaziale che colloca i protagonisti e il lettore in dimensioni di vita diverse, talvolta difficili da seguire nella trama.

Il lettore viene trascinato dall’io narrante nelle vicende di Adam, il protagonista, dalla giovinezza e dai suoi primi tentativi di diventare redattore di una rivista culturale, agli anni della maturità.

I personaggi che ruotano attorno a lui sono: il professore di scienze politiche, Rudolf Born, centrale nella storia, amico d’infanzia Jim, 88e quattro donne: Margot, la fidanzata di Born con cui Adam ha una relazione; la sorella di Adam, Gwyn, protagonista con il fratello di una presunta relazione incestuosa; Hélène, e infine Cécile, la figlia di Hélène, due donne che Adam incontra a Parigi. Cécile sarà protagonista di un amore non ricambiato nei confronti di Adam.

Il romanzo, che inizialmente potremmo definire di formazione, si tinge di giallo quando avviene un evento tragico che segnerà la vita di Adam per sempre: l’omicidio di un rapinatore ad opera di Born che, in seguito al misfatto, scappa in Francia.

Oltre alle sfumature del genere giallo-noir, gli elementi tipici del romanzo di formazione si esprimono nelle vicende universitarie del protagonista e nelle sue velleità letterarie ben presenti in tutta l’opera. Adam coltiva il sogno di diventare scrittore. Osserviamo inoltre elementi del romanzo psicologico quando lo scrittore affronta i rapporti con le figure importanti della sua vita: dall’enigmatica amicizia con Rudolf Born, alle donne con cui ha rapporti d’amore, alla sorella con cui sembra avere un rapporto incestuoso (ma è realtà o sogno/finzione?).

 

La citazione degna di nota

Citiamo un brano che riassume molti temi del romanzo, dalla sua formazione al rapporto con la sorella, dalla sua inquietudine alla presenza della figura di Born:

Tu e la tua vita siete impossibili, e ti chiedi come diamine hai fatto a ficcarti in questo vicolo cieco di disperazione e odio di te stesso. È Born l’unico responsabile […]? Può una mancanza momentanea di coraggio avere da sola leso la tua fiducia in te stesso al punto di non nutrire più speranze per il futuro? Pochi mesi prima eri lì li per incendiare il mondo con il tuo genio, e adesso ti consideri uno sciocco e un inetto… Se non fosse per Gwyn, potresti pensare a farti ricoverare in ospedale. Lei è la sola persona con cui riesci a parlare, la sola che ti fa sentire vivo. Eppure per quanto sia felice di ritrovarti di nuovo con lei … sai che non puoi aspettarti che si trasformi nel divino chirurgo che ti aprirà il petto e riparerà il tuo cuore malato. Devi cavartela da solo. Se c’è qualcosa di rotto al tuo interno, devi rimetterlo insieme con le tue mani.”

Le nostre riflessioni

Tutto il romanzo è permeato dal tentativo letterario di scrivere le proprie memorie, tentativo quasi simbolico di ricerca della verità in questa vita reale o di carta, in un alternarsi fra presunta verità e menzogna.

Un libro enigmatico, complesso, dalle atmosfere cupe, un noir inquietante in cui vengono affrontati tanti, forse troppi temi: dall’amore, al sesso, alla violenza, all’omicidio, fino ad arrivare ad elementi di attualità con lo sfondo della guerra del Vietnam e del 68 francese.

Tanti temi e tanti generi che rendono il libro sfuggente e poco chiaro nel messaggio, anche se scorrevole nella lettura. Di certo il tema centrale è la Verità: tutto in questo romanzo può essere realistico oppure inventato, vero oppure sogno, incubo. E invisibile è il protagonista, perché probabilmente alla ricerca di una sua identità attraverso le molteplici vicende di cui il lettore è spettatore.

Interessante l’uso di diversi punti di vista, del racconto scritto in prima persona poi in seconda e terza persona. Si può ipotizzare che il romanzo sia un tentativo terapeutico di ricerca di sé attraverso la scrittura, ricerca che non sembra né sciogliersi né risolversi.

L’impressione dei lettori è che Adam non sappia veramente chi è, invisibile perché incerta è la sua identità, come poco chiari sono i suoi rapporti con i vari personaggi, altrettanto fumosi, mutevoli, enigmatici.

Il romanzo ha decisamente deluso i lettori del circolo. Nonostante che Paul Auster sia uno dei grandi autori americani contemporanei, un autore molto fecondo, che ha scritto moltissimi romanzi e racconti, “L’Invisibile” ha lasciato perplessi tutti. Quello che ha maggiormente colpito e deluso è stata la freddezza, la mancanza di sentimento ed emozione, le storie strane e inquietanti e per certi aspetti poco credibili.

La prima parte “Primavera” è piaciuta di più ed ha creato aspettative nei lettori, però le parti successive non sono state all’altezza della prima. Un punto emerso con forza dalla discussione è stato il problema della verità: la storia è stata definita improbabile, poco realistica (che sia tutto un incubo?), molto casuale, i personaggi freddi e apatici.

E soprattutto: che cosa vuol comunicare l’autore? Chi è l’invisibile? E’ il protagonista o anche tutti gli altri personaggi? Dov’è la verità? Una nota positiva è stata invece rilevata sulla scrittura, definita fluida, accattivante, scorrevole.

In ultima analisi, il circolo si è detto soddisfatto di aver letto un romanzo di Paul Auster, perché molti partecipanti erano incuriositi da questo autore, non avendo mai letto un suo romanzo, mentre coloro che già conoscevano l’autore, hanno confermato, anche attraverso la lettura di altri libri, un giudizio non particolarmente positivo.