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La tua assenza è tenebra

La tua assenza è tenebra

Autore Jon Kallman Stefansson

Casa editrice Iperborea, 2022

Pagine 608

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Arezzo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Il libro narra la storia di vari personaggi riuniti in gruppi familiari, a seconda delle fattorie contadine occupate in terra di Islanda, nell’arco di 120 anni, dalla fine dell’ Ottocento alla nostra era Covid. Le storie si intersecano tra di loro, nello spazio e nel tempo e attraversano quest’ultimo, fino a darci un quadro che fa apparire tutte queste figure quasi in contemporanea, sincrone, come se lo spirito degli avi rivivesse nel presente, come se i ricordi scorressero nel sangue (come ha detto lo stesso Stefansson).

I protagonisti hanno nomi islandesi impossibili da ricordare, sono riuniti per gruppi familiari che risiedono in varie fattorie (Nes, Hof, Botn, Oddi, Uppsalir) ed hanno forti legami tra di loro. Il personaggio da cui cronologicamente il libro prende le mosse è senz’altro Gudridur, affascinante figura di contadina, curiosa e sensibile e la storia termina con il pronipote Heirikur, personaggio in cui si concentrano tutti gli elementi portanti del libro: vita, morte, amore, tempo, dolore, musica, oblio.

Il narratore è una figura particolare, che fino all’ultimo si fa fatica a individuare in quanto a volte è osservatore, a volte coprotagonista. Tutti i personaggi che incontra sembrano conoscerlo e avere un legame più o meno profondo con lui, ma lui non ricorda niente, e allora scrive, raccogliendo ricordi di altri e , scrivendo, restituisce la memoria stessa. In questa memoria egli si trova profondamente immerso, insieme ad un altro strano personaggio, prete/conducente di autobus/angelo/demone, che ogni tanto lo richiama al contesto e che fa ripensare istintivamente al diavolo Voland de “Il maestro e Margherita” di Bulgakov

La citazione degna di nota

Le cose davvero importanti ti lasciano addosso un segno indelebile, sentimenti profondi, esperienze difficili, traumi, felicità intensa; dolori o violenze che colpiscono la società o il tuo mondo possono penetrarti dentro a una profondità tale da iscriversi nei geni che poi li tramandano di generazione in generazione, forgiando così chi ancora non è nato. È una legge di natura. I geni trasportano le sensazioni, i ricordi, le esperienze e i traumi da una vita all’altra, e in questo modo alcuni di noi esistono ben oltre la loro dipartita, ben dopo essere stati dimenticati del tutto. Il passato, pertanto, ce lo portiamo costantemente dentro. È un continente inviolabile, misterioso, che talvolta si lascia percepire tra il sonno e la veglia. Un continente con rilievi montuosi e distese marine che influiscono in maniera stabile sul clima e le variazioni di luce che abbiamo in noi.

Le nostre riflessioni

Il libro di Stefansson ci offre pagine piene di poesia e spunti di riflessione. E’ un libro con una colonna sonora, con un continuo richiamo a pezzi musicali di grande spessore, anche culturale.

Il protagonista è senz’altro la terra di Islanda, in cui le ambientazioni esteriori, come pure i paesaggi interiori, sono dipinti a colori vivi. Ci sono molti passaggi estremamente lirici e i riferimenti letterari non sono di poco conto. I personaggi sono trattati con intensità e ricchezza di sentimenti; si sente molto il loro legame con la terra di Islanda e la profondità con cui vivono la loro interiorità.

Stefansson lascia ampio spazio al fluire dei sentimenti e alle grandi domande esistenziali, a cui nessuno è in grado di dare risposte e men che meno l’autore, se non ricorrendo al paradosso.

Molti di noi hanno trovato stimolanti i bruschi passaggi di scena, tempo, personaggio, nonché la ricchezza dei riferimenti culturali, filosofici e musicali. Un paesaggio nordico duro e affascinante dove l’ascolto della musica, la lettura dei libri (purtroppo insieme all’alcol) sono costantemente presenti.

Comunque, la narrazione non lineare, il continuo sovrapporsi di vicende, l’eccessiva complessità della trama, per molti lettori ha rappresentato una oggettiva difficoltà, che ha inizialmente reso faticoso il libro stesso – all’unanimità – e ha portato alcuni ad interromperne la lettura. Inoltre altri lettori hanno rilevato un senso di morte che aleggia costante nell’opera, collegato anche alle origini nordiche dell’autore, e questo ne ha altresì scoraggiato la lettura.

Lo consigliamo a...

A lettori impegnati, coinvolti in storie corpose, ricche di intrecci ed interrogativi esistenziali.

Le parole chiave del libro

Vita

morte

amore

tempo

dolore

musica

oblio