La porta

La porta

Autore Magda Szabò

Casa editrice Einaudi, 2014

Pagine 252

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Arezzo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

l libro narra la storia di un incontro e un legame che si crea tra la protagonista, Magda – stesso nome della scrittrice – e la domestica, Emerenc Szeredàs, una donna anziana, tanto spigolosa e despota quanto misteriosa.

La relazione tra le due travalica il consueto rapporto di padrona di casa e donna di servizio, sfiora appena gli altri personaggi – pur ben delineati – e si sviluppa tra conflitti, rotture e riconciliazioni, in un’Ungheria segnata dai drammatici avvenimenti del novecento.

Magda, scrittrice di successo, inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, si fida naturalmente di Emerenc, ne subisce le decisioni incomprensibili, sempre avvolte dall’alone di mistero che circonda la sua esistenza e la sua casa, con quella porta simbolicamente invalicabile.

La protagonista cerca di proteggere la persona di Emerenc anche contro la sua volontà, ma non si rende conto che ciò va a scapito della natura più intima di quella, del suo mondo interiore, che prende dolorosamente vita in un crescendo di rivelazioni. Magda scopre così che le scelte spesso bizzarre e crudeli dell’anziana donna affondano in un destino inesorabilmente spietato.

La citazione degna di nota

… ma la logica non può sempre filtrare tutto, specialmente quella sensazione di carenza e di delusione, che all’improvviso si era impossessata di me (pag. 31)

 

“Non sempre una persona si rende conto di commettere un gesto imperdonabile, ma qualcosa in lei lo sa” (pag.167)

Le nostre riflessioni

Il libro è un testo esemplare di letteratura ungherese, faticoso a tratti e sicuramente angosciante, ma senza dubbio acuto e trascinante. Il personaggio tragico di Emerenc, dall’adolescenza tremenda e dall’intelligenza fuori dal normale, giganteggia nel libro quasi come una figura mitologica, che avvince il lettore in un rapporto strano ma forte.

Risulta appassionante anche il marcato simbolismo, che riflette la vita di Emerenc, relativo alla porta stessa e a tutta la casa che nasconde, con i mobili che si sgretolano nel momento stesso in cui le stanze vengono aperte e la vita/verità viene pubblicamente svelata e violata, strappando così il velo di una umanità particolare che ha finora nascosto il bisogno per dignità.

La dignità è senz’altro il sentimento che permea il romanzo, insieme a quello del bisogno d’amore e a quello della solidarietà, una delle poche ancore di salvezza in mezzo alle brutture di una vita ingrata e di una società spietata.

La lingua usata dalla scrittrice è ricca e la sua analisi risulta acuta, in un testo giudicato dal gruppo di lettura sicuramente coinvolgente, nel bene e nel male.

Lo consigliamo a...

A chi ama la scrittura introspettiva, le emozioni forti, a chi vuole scoprire cosa c’è al di là dell’apparenza e al di là delle vite normali.