

Trama
Tollak è un uomo testardo e sensibile, rude e orgoglioso. Un uomo impossibile, a detta di molti. Ormai vecchio e solo, barricato nella sua fattoria, non fa che imprecare contro il mondo che da tempo, per lui, ha smesso di avere senso.
L’unica persona che lo teneva attaccato alla vita era lei: sua moglie Ingeborg, amatissima, scomparsa da qualche anno. Soltanto Oddo è rimasto con lui: un ragazzo problematico di cui si prende cura da quando da bambino è stato abbandonato dalla madre. Ma Tollak ha bisogno di condividere i suoi segreti: le verità che ha sempre tenuto per sé sono molte, e sono una più sconvolgente dell’altra.


Le nostre riflessioni
Questo libro è tante cose, parla di tante storie: una solitudine intensa e profonda, un amore tragico, una famiglia disgregata.
Tollak è un protagonista rude, primitivo e malinconico. Tutto ciò che racconta è riflesso di tutta la sua violenza, sia nel modo in cui parla sia, soprattutto, nel modo in cui pensa. Riusciamo ad entrare nella sua testa e a percepire tutta la negatività di quest’uomo solo. Non è solo la perdita della moglie a renderlo così, ma da sempre l’ambiente in cui è stato educato ha coltivato i suoi istinti innati.
Quando qualcosa si rompe tra Ingeborg e Tollak è proprio l’irrazionalità dell’uomo a prendere il sopravvento, ma lui non sa come gestirlo se non distaccandosi da tutto il suo mondo, tranne che da Oddo. La motivazione è semplice: Oddo è proprio come lui, ha le stesse turbe, non tollera i cambiamenti, entrambi hanno bisogno di stare soli. Quando Tollak forza la presenza di Oddo in famiglia solo Ingeborg con il suo buon cuore riesce ad essere accogliente, ma sarà comunque la sua condanna.
Alcune lettrici hanno ritrovato in questo libro tanta violenza tipica della cultura contadina, a partire dalla scarsa importanza dei bisogni della donna in famiglia. Anche la descrizione degli amplessi della coppia, che vengono raccontati da Tollak come fossero atti d’amore, danno solo una terribile percezione di violenza e dolore.
Senza dubbio è stato per tutte una lettura molto angosciante e disturbante, in alcune parti così ben descritto che quasi sembrava di percepire lo stesso freddo.
Si tratta di un romanzo che racconta in maniera perfetta il circolo della violenza sulle donne: dalla prima all’ultima pagina l’autore lascia indizi e spie di tutti quei comportamenti, pensieri, atteggiamenti di Tollak che non sono altro che atti violenti giustificati come grandi gesti d’amore. Sembra piuttosto di leggere una grande riflessione sociale, una grande investigazione sul male.
Tutto comincia proprio dal titolo, “La MIA Ingeborg”: non è amore, ma solo possesso.


Lo consigliamo a...
A TUTTI GLI UOMINI.
A tutte le donne.
Alle ragazze tutte, ma specialmente le più giovani.


Le parole chiave del libro
Solitudine
violenza
angoscia