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La figlia unica

La figlia unica

Autore Guadalupe Nettel

Casa editrice La Nuova Frontiera

Pagine 224

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Poggibonsi

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Breve Trama

Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e probabilmente non sopravviverà al parto. Inizia così per Alina e Aurelio un doloroso e inatteso processo di accettazione. Non sanno ancora che quella bambina riserva loro delle sorprese. È Laura a narrarci i dilemmi della coppia, mentre anche lei riflette sulle incomprensibili logiche dell’amore e sulle strategie che inventiamo per superare le delusioni. E infine c’è Doris, vicina di casa di Laura, madre sola di un figlio adorabile ma impossibile da gestire.

La citazione degna di nota

Abbiamo sempre accudito i figli delle altre, e altre donne ci hanno sempre aiutato ad accudire i nostri. Certo che si creano legami tra i bambini e le madri sostitute […] Ma non mi sembra una cosa così negativa. Neppure che ci si scambino i ruoli, perché noi madri sfinite possiamo riposare. […

Andrà come deve andare. Nessuno sfugge a questa cosa.

Le nostre riflessioni

Se si è in cerca di una lettura sulla maternità in tutte le sue sfaccettature questo è il romanzo più adatto. Piacevole già grazie alla scrittura semplice e scorrevole, propone diverse prospettive ed esplora le difficoltà di essere genitori, affrontando l’enorme investimento emotivo che ancora oggi la nostra società richiede alle donne per prendersi cura di un figlio.

La maggior parte del gruppo ha apprezzato il modo di Nettel di affrontare dei temi così importanti in maniera cruda, diretta e soprattutto reale: è inevitabile ritrovarsi nelle sue parole se si è stati negli stessi panni dei protagonisti, è facile immedesimarsi se non si è mai provato. Questo probabilmente è grazie all’’approccio molto razionale dell’autrice, senza troppi fronzoli e soprattutto senza pietismi o giudizi che avrebbero reso la lettura pesante e didascalica. Una parte dei lettori, però, ha percepito delle occasioni mancate nell’affrontare certi temi, come se l’eccessiva semplicità della prosa togliesse la possibilità di esplorarne la complessità. Per esempio, non viene ben approfondita la questione che in fondo è centrale nel racconto: non sempre i figli sono come li vorremmo, sia nel bene che nel male.

Opinione comune è stato il sentimento di totale inadeguatezza della scienza nel supportare i personaggi di questo libro. Invece di dare loro risposte, la medicina crea insicurezze, costringendo Alina e il marito a cercare il sostegno da altre parti. è qui che entra nella loro vita Marlene, che vive e condivide con loro la difficoltà, la paura, la sofferenza e la speranza, scoprendo con il lettore anche il suo modo di vivere la maternità. Altrettanta condivisa l’idea del finale troppo affrettato e semplicistico.

Questo romanzo porta avanti temi molto attuali, anche solo parlando della percezione accompagnando il lettore a riflettere sulle tante declinazioni della maternità, e soprattutto fa porre tante domande su come ci si cura degli altri, nonostante tutto.

Lo consigliamo a...

Agli uomini.
A chi vuole saperne di più di maternità.
A tutte le figlie.

Le parole chiave del libro

Femminismo

figli

maternità

cura

affetto

amicizia