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Trama
Hannah Arendt scrive questo libro a seguito del processo di Adolf Heichmann, criminale nazista, al quale prese parte come inviata speciale del New Yorker. Arendt ci presenta Heichmann nei suoi limiti di uomo: un uomo fin troppo normale, senza personalità, inglobato in una società in cui se obbedisci stai bene e puoi arrivare a ricoprire ruoli di potere. È proprio lì l’origine del male: obbedire senza pensare.
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La citazione degna di nota
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.
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Le nostre riflessioni
Il libro offre molti spunti di riflessione e non risparmia critiche, nemmeno al popolo ebraico. Arendt ci porta a domandarci personalmente quale sia l’origine del male: e anche per noi la risposta sembra essere la mediocrità. Si evince – e al tempo stesso la scoperta di ciò quasi entusiasma – che la grande colpa dell’uomo è di essere banale. La lettura di un libro del genere arricchisce, ci fa pensare che non vogliamo essere omuncoli solo obbedienti al grande potere, scuote l’animo in questo senso. E il paragone con la società moderna è inevitabile: le persone mediocri sono facilmente manipolabili e i leader lo hanno sempre saputo.
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Lo consigliamo a...
Ad un pubblico adulto
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Le parole chiave del libro
Mediocrità
male
potere
ebrei
obbedienza
pensare