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Il sentiero dei nidi di ragno

Il sentiero dei nidi di ragno

Autore Italo Calvino

Casa editrice Mondadori, 2014

Pagine 219

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura Sezione Soci di Scandicci

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Ambientato nella Sanremo occupata dai tedeschi nel 1943, “I sentieri dei nidi di ragno” racconta la storia di Pin, un bambino orfano di madre e abbandonato dal padre, che vive con la sorella prostituta. Un giorno, in cerca di attenzioni e amicizie tra gli adulti, Pin finisce in prigione dopo aver rubato una pistola a un soldato tedesco per scommessa.

Grazie ad un giovane partigiano, riesce ad evadere e rifugiarsi sulle montagne dove incontra un gruppo di militanti al quale si unisce. Dalla parte giusta della storia, Calvino rovescia l’idea eroica e idealizzata del mondo partigiano attraverso gli occhi di Pin che man mano che cresce scopre un’umanità imperfetta e sempre più disillusa. Cercando di sopravvivere in un mondo devastato dalla guerra, troverà conforto soltanto nell’amicizia.

 

La citazione degna di nota

Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni

Le nostre riflessioni

Invece che di petto è una storia raccontata di scorcio”. Con queste parole prende avvio il commento al romanzo di Calvino che affronta la Resistenza attraverso la dimensione più intima e toccante di un bambino. E, se l’inizio del racconto può risultare un po’ faticoso da seguire (forse colpa anche di una lunga prefazione), una forte sensazione di umanità conquista il lettore man mano che la storia avanza. La narrazione si arricchisce progressivamente di relazioni intense e autentiche, creando un legame profondo tra i personaggi ed il lettore.

Pin, il giovane protagonista, colpisce per la sua maturità precoce: sembra un adulto tra gli adulti, adattandosi con sorprendente agilità alle difficili circostanze. Una capacità che suscita tenerezza, e che in molti tratti del racconto è sembrata quasi incarnare lo spirito stesso dell’autore. Calvino riesce a descrivere personaggi e ambientazioni con parole precise, creando immagini vivide da sembrare quasi “quadri dalle pennellate essenziali”. Una leggerezza del racconto che grazie anche ad un tono quasi poetico affascina i lettori.

Il romanzo, uno dei primi esempi del neorealismo italiano in cui le esperienze personali vengono tradotte in letteratura, rivela un mondo pervaso dalla rabbia per le ingiustizie subite. Una rabbia che spesso, quasi sempre nella storia, si trasforma in violenza.

I personaggi sono legati da un desiderio comune di ribellione, e la prospettiva infantile di Pin è solo un altro sguardo che mette in luce le contraddizioni e la complessità della lotta partigiana.

Lo consigliamo a...

Ai ragazzi giovani, per fargli scoprire e capire un mondo completamente diverso da quello di adesso.

Le parole chiave del libro

Fascismo

lotta partigiana

umanità

sopravvivenza

gioventù

innocenza

riscatto