

Trama
In una mattina di settembre, il sottotenente Giovanni Drogo prende servizio alla Fortezza Bastiani: un avamposto militare posto ai confini con il deserto dei Tartari.
Drogo, appena ventenne, arriva ai bastioni carico di speranze e aspettative, è certo che il futuro che ha davanti a sé sarà splendente e gratificante. Gli anni, però, scorrono e il nostro protagonista finirà con l’invecchiare senza rendersi conto del tempo che è volato via. Giovanni vedrà passare davanti a sé l’occasione di poter cambiare gli eventi, ma non riuscirà ad afferrarla, terminerà quindi la sua esistenza tra le inquietanti mura della Fortezza.


La citazione degna di nota
Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualcosa è cambiato.


Le nostre riflessioni
Un romanzo che parla di vita e di morte, in cui il torpore delle abitudini e l’attesa infinita, senza mai concretizzarsi, di un destino eroico sono le due condizioni in cui il protagonista si trova a dover fare i conti. Un giovane di grandi propositi e aspirazioni ma che con il passare del tempo, come in una trappola, si ritrova in una piatta routine.
Il messaggio che l’autore ci vuole dare è quasi filosofico, l’attesa e il tempo sono la metafora della vita, un messaggio apparentemente negativo ma che in realtà spinge ad agire, a non adagiarsi e a non accontentarsi.
Veritiere e suggestive le descrizioni dei luoghi che aiutano il lettore a immaginare questi luoghi in realtà inventati.


Le parole chiave del libro
Angoscia
decadenza
malinconia
lentezza