Buongiorno,
Sono Nadia di 44 anni. Ho un’iperlipidemia familiare con elevati livelli di colesterolo. Sono normopeso (1,70 e 58 Kg), non fumo, ma da circa 7 anni ho deciso, insieme al mio curante, di prendere anche una terapia farmacologica che, insieme all’alimentazione e ad uno stile di vita attivo e sano sta portando buoni risultati.
Leggo varie cose rispetto al cortisolo e a tal proposito volevo sapere se, non dovendo perdere peso, è preferibile una camminata a passo veloce o la corsa.
Grazie,
Nadia
Cara Signora Nadia,
la scelta di intraprendere o meno una terapia ipo-colesterolemizzante dipende da una serie di fattori, primo fra tutti il livello di colesterolo LDL (quello così detto “cattivo”) di partenza, rilevato in assenza di terapia e con uno stile alimentare già corretto.
A questo proposito, le linee-guida più recenti della Società Europea di Cardiologia e di quella sull’Aterosclerosi raccomandano che – in prevenzione primaria (cioè, per ridurre la probabilità di un primo evento cardiovascolare nella popolazione ancora sana) – il colesterolo LDL sia mantenuto al di sotto di 115 mg/dL.
La forza di questa raccomandazione è aumentata dall’esistenza di eventuali altri fattori di rischio cardiovascolare: età avanzata, fumo, sovrappeso, sedentarietà (e certamente questo non è il suo caso), familiarità (familiari che abbiano avuto eventi cardiovascolari prima dei 60 anni di età), diabete mellito, ipertensione arteriosa. Sicuramente il suo medico ha preso la decisione di iniziare il trattamento seguendo queste raccomandazioni.
A parte ciò che le sarà capitato di leggere sulla relazione tra tipo di esercizio fisico, cortisolo (e stress) e peso corporeo, l’esercizio migliore per perdere un eccesso di peso (anche modesto) è la camminata veloce (vuol dire a 5-6 km/ora) che fa “bruciare” massa grassa. Anche in questo caso, esistono raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di società scientifiche: ciascuno dovrebbe svolgere ogni settimana almeno 150 minuti di esercizio fisico moderato (come, ad esempio, la camminata veloce appena menzionata) e almeno due sessioni di rafforzamento muscolare (es.: flessioni sulle gambe-squatting e/o flessioni sulle braccia). Spero di aver soddisfatto con questa riposta la sua curiosità.
Un saluto
Niccolò Marchionni
Professore Emerito di Medicina Interna-Geriatria, Università di Firenze