Gastrite e depressione: mali di stagione

Nei cambi di stagione sono frequenti ma non bisogno affrontarli con terapie fai da te, bensì rivolgersi agli specialisti

Con il cambio di stagione alcune malattie si ripresentano. Le più frequenti? Acidità e gastrite, da un lato e depressione dall’altro. Iniziamo dalle prime, qual è l’entità del fenomeno? «Quella che viene definita acidità gastrica, altro non è che il sintomo della malattia da reflusso gastro-esofageo – spiega Andrea Galli, docente di Gastroenterologia dell’Università di Firenze -, una malattia cronica molto frequente nella popolazione adulta, ma in crescita anche nei bambini. Nel periodo autunnale il fenomeno aumenta. I pazienti riferiscono la ripresa dei sintomi: senso di bruciore a livello dell’area gastrica o dietro lo sterno. Il problema, detto pirosi, si può associare anche a sensazione di difficoltà al passaggio del cibo, rallentamento della digestione o sonnolenza post-prandiale».

Perché soprattutto in autunno?

I meccanismi non sono completamente noti; sono però legati al ritmo sogno-veglia e alle modificazioni del metabolismo dovute all’esposizione alla luce e al buio che influenzano i livelli di molti ormoni del sistema gastro-enterico.

Qual è la cura?

Bisogna chiarire quale tipo di reflusso è responsabile del bruciore. Infatti, il materiale refluito non necessariamente è acido, potrebbe essere basico, ovvero costituito dalla componente biliare proveniente dal duodeno. Per capirne la tipologia, bisogna fare un esame specialistico, la Ph-impedenzometria che ci dice se il reflusso è acido, basico o misto. Se il bruciore è dato da un reflusso acido, l’utilizzo di inibitori della secrezione acida come ad esempio l’omeprazolo, associato a dei protettori di parete, può arrestare il fenomeno, mentre sarà totalmente inefficace o peggiorativo quando il reflusso è basico. Bisogna inoltre seguire alcune norme igienico-alimentari ed eliminare per esempio menta, cioccolato, caffè e spezie. Mai ricorrere alle terapie “fai da te”, che tendono spesso a non colpire nel segno e addirittura a prolungare lo stato di sofferenza.

Se nella comparsa delle gastriti la variazione della durata delle ore di luce gioca un ruolo, certamente è determinante nella comparsa di disturbi depressivi. «Ogni cambiamento di stagione può aumentare il rischio della comparsa di sintomi ascrivibili alla sfera dei disturbi dell’umore – spiega Francesco Rotella, psichiatra dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi -. A oggi non è possibile fare una stima esatta dell’aumento del rischio, ma sono delle manifestazioni così frequenti che l’andamento stagionale è indubbiamente una caratteristica dei disturbi dell’umore. Il periodo autunno/inverno, con la riduzione delle ore di luce, è stato da sempre strettamente messo in relazione alla comparsa di sintomi di tipo depressivo».

Come si spiega questa correlazione?

Mente e corpo sono strettamente connessi ed è noto come modificazioni dell’ambiente possono avere effetti evidenti sul nostro umore. Esistono vari sistemi che collegano i nostri organi di senso con il cervello e un numero elevatissimo di tessuti, organi e apparati del nostro corpo. È stato dimostrato, per esempio, che la modificazione artificiale della luce e del ritmo luce/buio può indurre modificazioni comportamentali ben visibili in termini di appetito e durata del sonno, tutti elementi che sono notevolmente alterati durante un episodio depressivo.

Se il fenomeno è ricorrente, cosa suggerisce di fare?

Se una persona nota la tendenza a essere più triste o meno attiva nel periodo autunnale, è opportuno che si rivolga a uno specialista. In molti casi, questo si limiterà a una rassicurazione e niente più. In alcuni casi, invece, anche piccoli cambiamenti nelle abitudini o interventi terapeutici molto semplici possono cambiare in modo significativo la qualità della vita di una persona.

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