Come difendere i nostri cani in vacanza da caldo, insetti e vipere

I consigli del veterinario

Sono sempre più numerose le strutture in mare o in montagna che si sono attrezzate per offrire pacchetti relax adatti anche ai nostri amici a quattro zampe. Basta fare un giro in rete per trovare il posto adatto alle più svariate esigenze. 

Le pause estive sono senz’altro un’occasione per staccare dal lavoro, ma anche per rafforzare un legame con gli animali passando più tempo insieme a loro. Affinché vada tutto liscio, e gli imprevisti non compromettano le ferie, giochiamo d’anticipo e informiamoci su tutto quello che ci può servire per il viaggio. 

Per quel che riguarda i documenti necessari, il ministero della salute (www.salute.gov.it) elenca in maniera dettagliata la normativa che regola gli spostamenti sia nei Paesi membri dell’Unione Europea, che nei Paesi terzi. In questi ultimi casi è bene ricordare che in alcuni sono in vigore leggi molto severe che prevedono la quarantena, cioè la separazione dall’animale anche per un lungo periodo. È consigliato contattare l’ambasciata per avere informazioni, tenendo presente che ci potrebbero volere diversi mesi per avere i documenti necessari.

Qui alcuni suggerimenti del veterinario Paolo Santanera.

Cosa fare prima di partire?

Andare dal veterinario di fiducia per un check-up generale che verifichi lo stato di salute del nostro animale e per informarci sulle malattie endemiche che caratterizzano alcune aree geografiche. Nel nostro Paese, per esempio, filaria e leishmania sono più presenti proprio in alcune zone di interesse turistico. La leishmaniosi, in particolare, è molto diffusa nel sud Italia, nelle isole e lungo le coste. È quindi opportuno fare una profilassi. Siccome i responsabili di queste malattie sono parassiti trasmessi dagli insetti ematofagi, che pungono per nutrirsi del sangue, si possono usare dei repellenti, collari o prodotti da assumere per via orale che tengono alla larga anche pappataci e zecche, responsabili queste ultime di altre gravi malattie batteriche, come la borreliosi, o malattia di Lyme, e la piroplasmosi.

Gli animali soffrono il caldo come noi?

Certamente! Tutti soffrono il caldo, ma alcune razze più di altre. I brachicefali, per esempio, carlini, buldog, boxer, che sono stati creati per compiacere i nostri gusti, con la testa tondeggiante, gli occhi frontali e il naso schiacciato, sono predisposti a sviluppare alcune patologie. La loro struttura impedisce una respirazione normale che, in caso di alte temperature, crea più difficoltà al processo di termoregolazione. 

Colpo di calore: cosa fare?

Dobbiamo raffreddare il cane immediatamente, bagnando le estremità, o tutto il corpo, con acqua fredda. Evitiamo di passeggiare nelle ore più calde, i cani fanno il triplo dei nostri passi! E ricordiamoci che loro non indossano le scarpe: la sabbia e l’asfalto bollente possono creare ustioni molto serie. Assolutamente vietato lasciare animali in macchina anche per pochi minuti. E non dimentichiamo di sciacquare il cane con acqua dolce dopo il bagno in mare.

E per la montagna?

È buona norma portarsi dietro un kit di pronto soccorso con acqua ossigenata, garze e un cortisonico, utile in caso di reazioni allergiche alle punture di insetti o di ragni. Se il cane viene morso da una vipera, non agitiamoci ma non facciamolo camminare e portiamolo dal veterinario più vicino, che saprà cosa fare.

Al ritorno dalle passeggiate ispezioniamo il manto del pelo per verificare che non ci siano i forasacchi, spighe di graminacee che possono entrare non solo negli occhi, nel naso e nelle orecchie, ma anche tra i polpastrelli. Per qualsiasi dubbio, non affidiamoci ciecamente ai consigli che dispensa la rete, ma rivolgiamoci al veterinario di fiducia.

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