Siepi: come sceglierle e curarle

Alcuni utili consigli

Le siepi hanno un ruolo importante nei giardini e nei parchi, sia pubblici sia privati, e solitamente si preferisce rivolgersi a un vivaista per essere sicuri di optare per la scelta più consona alle nostre esigenze. Infatti, sono davvero moltissime le piante adatte a questo scopo e ognuna presenta caratteristiche e costi diversi: questi fattori sono da valutare con la dovuta attenzione, prima di affrontare il lavoro.

Quale scegliere?

Tra le specie autoctone, potremo scegliere tra bosso, lentaggine o alloro. Il primo è una pianta fra le più classiche e resistenti e la troviamo in moltissime ville e giardini storici. Ha una crescita lenta, un costo elevato, ma è molto longeva e si adatta bene a uno spazio piuttosto raffinato.

La lentaggine, nota anche come viburno, ha anch’essa fogliame sempreverde ma regala in inverno belle bacche di colore blu o rosso molto decorative; in primavera, si adorna di infiorescenze bianche. La nota dolente di questa specie è che nei periodi siccitosi o molto piovosi può emanare un odore poco gradevole.

L’alloro, il sempreverde forse più noto, ha un intenso aroma e molte proprietà officinali, oltre ad essere anche economico: per questo è molto utilizzato per le siepi.

Il bel pitosforo, di cui esistono tante varietà diverse, è invece originario dei climi sub tropicali. Questa pianta da siepe produce fiorellini profumatissimi tra aprile e luglio e in autunno-inverno si adorna di bacche gialle o arancioni, molto allegre.

Il lauro ceraso, pianta da siepe in voga anni fa, specie nei giardini condominiali, è bella ma si ammala facilmente. Appartiene alla stessa famiglia delle rose e il rischio di attacchi parassitari obbliga a eseguire trattamenti impegnativi e costosi.

Le siepi definite “miste”, in cui convivono specie caducifoglie e sempreverdi, in genere sono più profonde e larghe di quelle tradizionali e meno compatte, perché assolvono un ruolo diverso all’interno degli spazi verdi. Infatti sono utili più che altro per delimitare zone specifiche o creare aiuole all’interno del giardino. Lo scopo di questo genere di siepe è creare un effetto ottico, per ottenere soprattutto un risultato estetico e decorativo.

Sempre “in forma”

Tutte le piante da siepe hanno bisogno di essere “mantenute in forma”, cioè potate con regolarità per evitare una crescita disordinata e disarmonica. Potare una siepe non è difficile, basta disporre di attrezzi adatti e un po’ di pazienza.

In genere, si pota dopo la ripresa vegetativa, quindi una o due volte in un anno. Ma poiché anche nel mondo vegetale ciascun “individuo” ha le proprie esigenze, non esiste un periodo fisso per tutte.

L’alloro, ad esempio, si pota in maggio; la lentaggine dopo la fioritura a fine marzo, altrimenti l’anno successivo non fiorirà; il bosso i primi di settembre, e così via. Chiediamo consiglio al nostro vivaista di fiducia.

Per impiantare una siepe, in generale, si procede preparando buche larghe e profonde circa mezzo metro. Si lavora bene il terreno per renderlo soffice e accogliente, per favorire lo sviluppo delle radici. Parte della terra smossa si riposiziona sul fondo della buca e a circa venti centimetri di profondità si concima con stallatico maturo. Nei primi anni, la siepe si annaffia con regolarità; per il resto della sua vita, si poterà regolarmente; a fine inverno e a fine estate, si concimerà per aiutare le piante a restare vigorose e sane.

In breve

  1. La piracanta è una pianta spinosa che produce in autunno-inverno belle bacche rosse: è molto adatta per creare siepi difensive.
  2. La bellezza della siepe dipenderà dalle cure e dalle attenzioni che dedicheremo alla sua crescita, ed è importante scegliere il tipo di essenza migliore per le proprie esigenze.
  3. Per allineare con precisione le piante, si usa tirare un filo da un punto all’altro del terreno dove impianteremo la nostra siepe.

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