Utilizzare la stevia come dolcificante

Di facile coltivazione, dolcifica più dello zucchero e non contiene calorie

È bella, con le sue foglie ovali di un verde brillante, ed è dolce e “freddolosa”: parliamo della Stevia rebaudiana, una pianta particolare, ormai abbastanza nota ai consumatori più che altro per le sue qualità alimentari, perché può essere usata in alternativa allo zucchero.

Originaria del Paraguay, la stevia è un’erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Composite, la stessa di cui fanno parte le margherite e le calendule, così come alcune piante orticole quali lattuga o carciofi. La stevia è di facile coltivazione, piuttosto produttiva e utile in cucina, dove assolve compiti vari, tutti interessanti. In autunno inizia a fiorire: compaiono infatti da fine settembre i suoi piccoli fiori bianchi, contenenti i semi.

Consigli per la coltivazione

Se volete coltivarla, meglio procurarsi una piantina in vivaio, perché la riproduzione da seme non è così semplice; è più facile riprodurla per talea, se lo si fa intorno al mese di maggio. La stevia predilige il sole e ha bisogno di annaffiature regolari, anche piuttosto abbondanti, ma solo nel periodo vegetativo: inizia a risvegliarsi ad aprile, e fino all’autunno produce molte foglie, che possiamo usare sia fresche sia essiccate. Durante l’inverno, la pianta in vaso si ripone in un luogo protetto dal freddo e dal vento: in questo periodo si annaffia di rado. Prima di metterla al riparo, si tagliano tutti i rametti rimasti; se la coltivate in piena terra, si deve pacciamare il terreno circostante. In questo caso, è bene valutare anche la copertura con tessuto-non-tessuto per proteggerla meglio dal freddo, specie la notte. A primavera, i primi getti verdi saranno la prova che la nostra stevia ha passato indenne la stagione fredda ed è pronta a regalarci ancora le foglie dolci e corroboranti.

Come usarla in cucina

Il potere dolcificante delle foglie di stevia risiede in alcuni principi attivi: i più importanti sono stevioside e rebaudioside. Le foglie dolcificano molto di più del comune zucchero – alimento, per altro, da usare con la massima moderazione. Va sottolineato che la stevia è priva di calorie ed è tollerata dai diabetici, motivi che la rendono unica e preziosa. Le foglie si raccolgono per tutta l’estate e si possono consumare fresche se il suo sapore, che ricorda vagamente quello della liquirizia, ci è gradito. Assumerle così, due-tre per volta, aiuta a mantenere sani denti e gengive e dona energia fisica.

Le foglie fresche sono ottime per addolcire yogurt, macedonie, bevande, e in estate conviene usarle così, al naturale. I rametti freschi, interi e recisi, si conservano bene in un piccolo vaso con acqua: in questo modo possiamo averli sempre a disposizione. Per seccarli, invece, conviene farne dei mazzetti e appenderli capovolti in un luogo areato e fresco. I tempi di essiccazione sono brevi: una volta ben asciugate, le foglie si riducono facilmente in polvere, sfregandole fra le dita. Questa sarà la nostra scorta di “zucchero” naturale per dolcificare ciò che desideriamo. Il sapore delle foglie essiccate e triturate è meno aromatico di quelle fresche, quindi più facilmente utilizzabile.

Curiosità

  • La stevia, originaria del Paraguay, è usata da secoli dagli indios sia per dolcificare – ad esempio il mate, infuso tipico dell’America meridionale – sia come pianta medicinale, poiché possiede qualità antinfiammatorie e antiossidanti.
  • Gli indigeni la chiamano “erba del miele” o “erba dolce”. È coltivata per l’industria dagli anni ‘60, specie in Giappone e Stati Uniti.
  • Esistono circa 150 varietà di Stevia, ma solo la rebaudiana possiede un alto potere dolcificante.

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