Piadina, pinsa, crescia sfogliata, pancake

Fai da te o già pronti, da farcire e mangiare leccandosi le dita

Da cacciatore e raccoglitore nomade ad agricoltore stanziale: eccolo qui uno dei più importanti salti evoluzionistici fatti dai nostri antenati in epoca neolitica, paragonabile alla scoperta del fuoco e all’invenzione della ruota.

Seminando vari tipi di cereali e imparando a macinarli e cuocerli, l’Homo sapiens, in epoche diverse a seconda del contesto geografico, inizia a preparare rudimentali focacce cotte su basi arroventate. Da queste a piadine et similia il passo è… lungo diversi secoli.

Piade e piadine

La Piadina Romagnola, tutelata dal marchio Igp, è una sfoglia di farina di grano, strutto o olio di oliva, sale e acqua, tradizionalmente cotta su un piatto di terracotta, oppure su lastre di metallo o di pietra refrattaria. A nord di Rimini (Cesena e Ravenna) si mangia la “piadina”, che è più spessa e contiene anche lievito o bicarbonato; da Rimini a Cattolica si mangia la “piada”, molto sottile e morbida. In vendita nel reparto freschi dei supermercati ci sono anche versioni integrali, al farro, senza glutine e più o meno spesse.

Un consiglio: riscaldata una trentina di secondi per lato, farcita con salumi, formaggi, verdure, creme salate o dolci, presentatela non solo nella classica versione piegata in due ma anche tagliata a spicchi o arrotolata e poi tagliata in piccoli cilindri, da fermare con uno stecchino, ideali come finger food, da mangiare senza l’aiuto di posate.

Pinsa

Nata nell’antica Roma o frutto dell’ingegno commerciale moderno? Per come la conosciamo oggi vale la seconda opzione, anche se il nome si rifà al latino pinsere, che significa “allungare”. Certo è che i Romani usavano farine di vari cereali, anche avanzi di altre lavorazioni, per creare un impasto molto leggero e croccante. La pinsa dei nostri giorni è composta da un mix di farine di frumento, soia e riso. Rispetto alla pizza contiene una più alta percentuale di acqua, l’80%, e risulta morbida al centro e croccante e friabile attorno. Disponibile nei reparti frigo, si farcisce come la pizza, a fantasia e gusto proprio.

Un consiglio: si può fare anche con le proprie mani a casa, bisogna avere solo un po’ di pazienza in più rispetto alla preparazione della pizza, perché la quantità di lievito inferiore richiede tempi più lunghi (l’impasto va tenuto in frigorifero dalle 24 alle 48 ore), ma il risultato finale è molto digeribile.

Crescia sfogliata

Cugina della piadina, nasce nel territorio delle Marche, ma è tipica con qualche variante anche dell’Umbria. Contiene farina, latte, sale, pepe, uova e strutto, o più raramente burro, per creare le tipiche sfoglie sovrapposte. Elemento immancabile è il pepe nero e non ha lieviti, quindi risulta molto digeribile.

Un consiglio: di più difficile realizzazione casalinga rispetto alla piadina per i giri di sfoglia che vanno eseguiti, è un cibo di strada molto diffuso nelle regioni centrali d’Italia da gustare con salumi locali e formaggi morbidi, ma ottima anche nella versione vegetariana.

Pancake

Frittella nata agli albori dei tempi, pare in Grecia, arrivata nei secoli anche in Nord Europa e sbarcata poi negli Stati Uniti d’America, dove oggi rappresenta il piatto tipico della colazione o del brunch statunitense. Se in origine prevedeva un impasto di sola acqua e farina, con cui si facevano delle focaccine cosparse di miele, più tardi si sono aggiunti latte al posto dell’acqua, uova, lievito e zucchero. I pancake possono essere guarniti in vari modi, con frutta, sciroppo d’acero, cioccolato, ricotta, miele. Ma anche in versione salata con robiola e salmone. Nel reparto freschi al supermercato sono disponibili anche in versione ad alto contenuto di proteine, ideali per gli sportivi.

Un consiglio: se li preparate a casa, montate le chiare a neve e separate gli ingredienti liquidi da quelli secchi, unendoli solo alla fine. I pancake vanno inoltre girati solo una volta a metà cottura. Quando esattamente? Appena sulla superficie si formano delle bollicine, ecco il momento giusto per dorare l’altro lato!

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti