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I giorni di vetro

I giorni di Vetro

Autore Nicoletta Verna

Casa editrice Einaudi, 2024

Pagine 430

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Pistoia

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti, la storia di Redenta non comincia certo sotto una buona stella. Muove i primi passi nel Ventennio, un mondo di radicale violenza, di glorificazione del maschio fascista e della guerra, eppure coltiva un’inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo e quando il gerarca Vetro la sposa con il benestare della famiglia, i suoi soprusi non riescono a spegnerle l’istinto a resistere. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz che nasconde un grande segreto.

La citazione degna di nota

Perché la gente, nelle sventure, è di due razze: quella che gli si smuove la pietà e quella che tira fuori la carogna. Nessuno resta com’era.

Le nostre riflessioni

I giorni di Vetro è un romanzo femminile che intreccia due voci (e due storie) diversissime: Redenta e Iris.

Redenta è la protagonista della prima parte, per certi versi quella più interessante, mistica e ricca di spunti. Nata in un giorno di per sé scarognato, in paese si mormora che abbia nientemeno che la scarogna. Quando per puro miracolo sopravvive alla polio perdendo il controllo di una gamba la famiglia (soprattutto la madre) si pone il problema dello stigma sociale: chi mai vorrà sposare una sciancata come lei?

Il linguaggio di Redenta è povero per certi versi, ma ricco di proverbi, detti e antichi saperi. La sua esistenza è posta a metà tra i vivi e i morti, vede ciò che gli altri non possono (o vogliono) vedere. Con uno sguardo disincantato pieno di elementi esoterici ci mostra una storia di privazioni e miseria ma anche di una certa forma di speranza: la speranza di una bambina e futura donna che sa resistere a tutto e a tutti, nonostante tutto e tutti. Lei va avanti a ogni costo, ostinata e cocciuta. È il simbolo della gente più semplice che sembra accettare il male come ineluttabile, senza lamentarsi. Infatti Redenta non si lamenta con nessuno di ciò che le fa Vetro, suo marito, fuori esemplare fascista e dentro sadico sfrenato: sopporta con non si sa quale forza perché è abituata a farlo, ad andare avanti.

La seconda parte ha invece come protagonista Iris che con Redenta sembra non avere in comune niente, che anzi si esprime con un linguaggio molto diverso e pare destinata a ben altro. Invece le loro esistente finiscono per legarsi a doppio filo alla figura di Vetro e al misterioso Diaz, capo partigiano. In modo contrapposto a Redenta, Iris è emblematica, una giovane donna che sale in montagna con un gruppo di uomini diventando simbolo letterale di Resistenza. Sembra estremamente forte e risoluta ma alla fine fa quasi tenerezza, forse simboleggia il più ingenuo innamoramento.

Quello di Nicoletta Verna è un romanzo storico al femminile potente che sottolinea le varie forme della prevaricazione maschile sulla donna. Pur mostrando tutta la negatività e la miopia del Fascismo, non indulge mai nel disprezzo: Redenta odia profondamente Vetro ma con il suo atteggiamento cinico si mostra superiore, quasi fosse sempre un passo più in là.

Il circolo ha apprezzato in modo particolare la scrittura dell’autrice, corposa, a volte tagliente e dolorosa. Nonostante tutto Redenta e Iris non hanno momenti di scoramento, non vengono mai meno al loro destino. Entrambe si salveranno, in un modo o nell’altro. Sicuramente è un romanzo che si fa specchio della crudeltà e della ferocia nei confronti del genere umano, in special modo dell’infanzia e delle donne.

Narrando vicende tragiche Verna permette al lettore di visitare due mondi diversi: quello della guerra, fatto di morti e macerie, e quello della vita concreta animata dalle classi più umili e semplici. Il pregio dell’autrice è senz’altro quello di creare personaggi concreti e assolutamente reali. Si è senz’altro fatta tramite dei racconti dei nonni, di tutti quei fatti antichi che servono anche a spiegare la violenza del presente.

Lo consigliamo a...

A chiunque cerchi una storia che trabocca di memoria famigliare.

 

Le parole chiave del libro

Romanzo femminile

Seconda guerra mondiale

Fascismo

Resistenza