

Trama
Siamo nella Parigi del 1885, Eugénie, giovane donna appartenente a una ricca famiglia e anticonformista ha un dono: percepisce gli spiriti, riesce a vederli e può comunicare con loro. Prendendo atto delle sue capacità si confida con l’adorata nonna e per colpa di questa ingenuità si ritrova, accompagnata con l’inganno dal padre e dal fratello, all’ospedale psichiatrico di Salpêtrière dove il neurologo Jean-Martin Charcot fa esperimenti sulle degenti, cercando di curare l’isteria, malattia riconosciuta come tipicamente femminile ed esponendole come se fossero dei fenomeni da baraccone. Ma andando avanti con la storia sarà chiaro che non sono tutte isteriche e pazze le donne rinchiuse alla Salpêtrière ma donne maltrattate, molestate, rifiutate ed esiliate dagli uomini, a volte perché ormai considerate inutili, a volte perché in cerca di un’emancipazione vietata per l’epoca, così punite per i loro atteggiamenti.


La citazione degna di nota
Quelli che l’hanno giudicata, quelli che hanno giudicato me…Il loro giudizio risiede nelle proprie convinzioni. La fede incrollabile in un’idea porta al pregiudizio. Ti ho già detto quanto mi sento serena da quando ho dei dubbi? Proprio così, non bisogna avere convinzioni, bisogna poter dubitare di tutto, delle cose e di se stessi. Dubitare. Mi sembra chiarissimo (…)


Le nostre riflessioni
L’autrice ci ha catturato raccontando, senza filtri, le storie di donne che volevano semplicemente vivere la loro vita, che hanno “osato” esprimere giudizi, avere opinioni, essere se stesse e che sono state chiuse tra le mura di un manicomio, pronte per essere dimenticate.
Questo ci ha fatto riflettere sulla società rappresentata, una società che non tiene conto dell’anima condannata, violentata ed esposta, che gode del malessere altrui e siede in comode poltrone a godersi lo spettacolo. Il finale ha un pò deluso per la “frettolosità” trasmessa.


Le parole chiave del libro
Femminismo
pregiudizi
famiglia
donne
emancipazione