Trama
Leonida, un funzionario ministeriale della Vienna degli anni Trenta, ha raggiunto il successo grazie a una serie di fortunati eventi. Tra questi, il matrimonio con la ricca Amelie Paradini e l’eredità di un frac che gli hanno aperto le porte dell’alta società trasformandolo da povero precettore a uomo di potere. Tuttavia, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, una lettera sconvolge il suo mondo perfetto. La scrittura azzurro pallido sulla busta è quella di Vera, la sua amante di diciotto anni prima, ebrea e dimenticata, che ora gli chiede un favore: aiutare un giovane diciottenne a entrare in una scuola viennese. Leonida è colto dal terrore che quel giovane sia suo figlio, frutto della relazione clandestina. Diviso tra il desiderio di fare ammenda e il timore di perdere tutto ciò che ha conquistato, Leonida inizia a muovere i primi passi per aiutare il ragazzo. Nel farlo, è tormentato da un monologo interiore in cui si dibatte tra sensi di colpa e meschinità, mentre il suo odio per Vera e la sua razza riaffiora con forza.
La citazione degna di nota
I ministri portati alle stelle dai partiti per poi essere spazzati via dagli stessi. Somigliavano a poveri naufraghi aggrappati disperatamente alle zattere del potere.
Le nostre riflessioni
Il romanzo di Franz Werfel è piaciuto, nel complesso, a tutto il gruppo. La trama scorre fluida nonostante un lessico ricercato che a tratti può risultare pesante. L’intreccio narrativo invoglia continuamente la lettura, alimentando la curiosità di conoscere il destino dei protagonisti, Leonida e Vera, nel momento in cui dovranno incontrarsi di nuovo. La storia si sviluppa in un crescendo di tensione e introspezione, con Leonida che si arrovella tra sensi di colpa e meschinità.
I ragionamenti egoistici di una mente contorta sono il fulcro del romanzo ed offrono il ritratto inquietante della psiche di un uomo che, pur di mantenere le apparenze, è disposto a tutto. Egli si domanda se rivelare o meno alla moglie l’esistenza del giovane che potrebbe essere suo figlio, preoccupandosi solo di se stesso. Un manipolatore, un arrampicatore sociale, il cui unico obiettivo è mantenere il proprio status e i propri privilegi tanto che alla fine si sente persino sollevato e privo di sensi di colpa.
Un epilogo che rafforza ulteriormente l’immagine di una persona egoista, nonostante nella vita professionale e sociale venga considerato un grande uomo; una dualità che mette in luce l’ipocrisia della società dell’epoca, in pieno regime nazista. Vera, dall’altro lato, è un personaggio freddo e scostante nei confronti di Leonida ma la sua presenza è quella di una donna matura, elegante e libera, che ha permesso all’uomo di continuare la propria vita senza interferenze. La forza e la determinazione di Vera brillano, rendendola un contrappunto affascinante al protagonista. Ancora una volta, l’intreccio tra indagine psicologica e sociale dipingono un quadro vivido e disturbante della Vienna degli anni Trenta.
Lo consigliamo a...
A tutti.
Le parole chiave del libro
Nazismo
Vienna
egoismo
ipocrisia
potere