Trama
Un libro tanto breve quanto intenso che racconta la storia di una figlia e di sua madre.
Annetta è una bambina minuta, non troppo alta, impegnata a ricostruire il suo passato attraverso i ricordi. E lo fa analizzando minuziosamente delle foto dentro le quali c’è tutta la sua infanzia, l’adolescenza e la vita che ha vissuto accanto a sua madre.
Sofia, la madre, è una donna bella, alta, elegante, ossessionata dall’acquistare oggetti costosi, dedita a esagerare con l’alcol e a tradire il marito, solo per colmare il vuoto della solitudine che sente dentro. Annetta, semplicemente, non può riempirlo. Passa la maggior parte del suo tempo a cercare di meritare l’amore di sua madre: vorrebbe una minima attenzione, una carezza, un bacio sulla fronte o anche solo uno sguardo materno. Suo padre è sempre stato impegnato nel suo negozio di tessuti, che nel corso degli anni gli ha
permesso di garantire a tutta la famiglia un tenore di vita borghese, tanto da potersi permettere una domestica, Clara che, con il suo arrivo, mette a repentaglio l’equilibrio fondato sul silenzio e sulla forzosa complicità tra Annetta e Sofia.
Attraverso una narrazione elegante, aulica e curata, Anna, ormai donna, dà voce a tutte le figlie e i figli che hanno sofferto l’incapacità di donare amore dei loro genitori elevando uno stato d’animo a pura poesia.
La citazione degna di nota
Mamma non mi guardava mai. Ma la sua indifferenza non faceva che accrescere il mio amore già smisurato. È più facile capire le ragioni dell’odio che quelle dell’amore. Sospetto che se mia madre fosse stata una madre migliore, se non mi avesse continuamente esclusa dal suo mondo, se insomma mi avesse amata di più, forse non le avrei voluto così bene. La mia fantasia di bambina la trasformava, giorno dopo giorno, in una dea.
Le nostre riflessioni
L’infelicità può essere una malattia? Forse tramandata di generazione in generazione? Nonna, madre e figlia sono le figure femminili che, in questo piccolo libro, esprimono le tante sfumature dell’infelicità. L’infelicità della nonna pazza poi morta suicida, quella della madre Sofia, che si riempie di oggetti e amanti per colmare il vuoto dell’anima… E poi c’è Annetta, che vive la sua piccolezza negli occhi sprezzanti di nonna e madre oltre a essere vittima di una trascuratezza
affettiva che la spinge a cercare continuamente l’attenzione materna.
L’infelicità si insinua ovunque, non solo tra i protagonisti ma anche negli ambienti e nell’ipocrisia del mondo piccolo-borghese in cui si muovono i personaggi. Solo la domestica Clara è una figura intraprendente: si insinua nelle relazioni familiari, tormentando madre e figlia senza che nessuna delle due trovi la forza di opporsi.
L’autrice usa un linguaggio di straordinaria immediatezza, ricercato e mai banale, coinvolgente come la vita che racconta. È una storia conturbante, che non indulge in sentimentalismi ma dona emozioni profonde. Abbiamo apprezzato anche il ritmo scandito dalle descrizioni di vecchie foto senza mostrarle ma imprimendole nelle pagine come se il lettore le stesse vedendo davvero. È attraverso quelle fotografie che si snoda e fluisce il racconto lasciando andare l’immaginazione oltre, nonostante i pochi luoghi di ambientazione del romanzo.
L’uso delle fotografie e la narrazione autobiografica ci ha ricordato il libro Gli anni di Annie Ernaux.
Tanti i temi affrontati: il rifiuto della diversità, il bullismo, la non-educazione sentimentale data da una famiglia disfunzionale, il rapporto di dipendenza dalla madre, il senso di vergogna da cui non c’è riscatto. Un insieme di emozioni legate da una scrittura poetica che riesce a trasformare il dolore in bellezza e donare al lettore una massima felicità.
Lo consigliamo a...
A tutti.
Le parole chiave del libro
Infelicità
Inquietudine
Legami familiari
Solitudine
Tristezza
Incomprensione
malattia
sogni
tradimenti
amarezza
indifferenza
ombre
odori