Trama
A Napoli si trova un isolotto collegato alla terraferma, è Nisida. Lì c’è un carcere minorile ed è il luogo dove Elisabetta, una donna di mezz’età, lavora come insegnante per i detenuti. Elisabetta è un’anima sola, ma qualcosa cambia quando il suo lavoro la porta ad incontrare Almarina, una giovane detenuta con un bagaglio di enormi sofferenze. Le due iniziano a conoscersi e a riconoscersi, così si apre per entrambe un futuro di possibilità.
La citazione degna di nota
Mentre avanzo verso i vetri antiproiettile, sento che finalmente mollerò gli ormeggi da quella vita di usura che mi è capitata. E’ il regolamento, io non c’entro: per le prossime cinque ore non sarà responsabilità mia: come ciascuno che entri a Nisida, torno libera, torno bambina. (pag. 17)
Però una tazza da sola sul tavolo della mattina non è un motivo sufficiente per svegliarsi. Napoli sì. (pag. 39)
Perché c’è una cosa che continua a essere sfuggente, e non ve la dirà nessuno ad alta voce, così adesso ve la dico io: l’amore non riconosce l’autorità. (pag.121)
Le nostre riflessioni
Anche se alcune lettrici hanno fatto fatica a superare le pagine inziali del libro poiché ritenute poco accattivanti, nell’insieme il romanzo è piaciuto molto a tutte. La scrittura snella ma ricca di emozioni conquista le lettrici che hanno dato vita ad un’ampia riflessione che abbraccia vari temi: il carcere, la dedizione al lavoro, il legame con i luoghi quotidiani, la solitudine, le occasioni offerte dalla vita e la speranza. In particolare colpiscono e catturano la cura con cui l’autrice racconta le vite di Elisabetta e Almarina, le suggestioni della città di Napoli e le descrizioni che fa dei giovani alunni detenuti.
Lo consigliamo a...
A tutte/i.
Le parole chiave del libro
Carcere
scuola
dedizione
incontro
speranza
ottimismo