Trama
Quattro donne lavorano insieme in uno stabilimento di pasti pronti alla periferia di Tokyo. Diverse per carattere, mentalità, esperienza, situazione familiare, sono però accomunate dalla frustrazione per una vita che sentono arrivata ad un punto di stallo e per un tipo di lavoro – operaie part-time del turno di notte – che nella scala del prestigio sociale occupa i gradini più bassi.
Una sera la più giovane e indifesa del gruppo, spinta dalla disperazione e dalla rabbia, strangola il marito e, subito dopo, chiede aiuto a Masako Katori, quarantenne intelligente e determinata che è finita nella fabbrica dopo una esperienza di mobbing in un istituto bancario e l’inaridimento del suo matrimonio.
Masako, per un impulso irrazionale e liberatorio decide di aiutarla e, con una combinazione di casi fortuiti e bisogno di denaro, anche le altre vengono coinvolte nell’impresa di occultare il cadavere. Inizia così una concatenazione di eventi drammatici che cambieranno inevitabilmente le vite delle quattro protagoniste.
La citazione degna di nota
[…] Tutto quello che era accaduto lo doveva solo a sé stessa, alla sua disperazione e al suo desiderio di libertà. Erano quelli i sentimenti che l’avevano trascinata fino a lì
Le nostre riflessioni
Quando il macabro incontra il grottesco e il Giappone esce dalla sua immagine stereotipata di eleganza e perfezione, il lettore si trova inevitabilmente sorpreso e sconvolto allo stesso tempo. Già il titolo in italiano risulta fuorviante: non si tratta, infatti, di un piacevole racconto di casalinghe.
Il termine “casalinghe” vuole forse indicare una posizione sociale di inferiorità, di sottomissione al potere maschile, di frustrazione nei confronti di una società che non permette la realizzazione professionale di una donna. Il titolo originale, Out, ci è sembrato più calzante alla storia, in quanto significa fuori gioco in diversi sport. Qui tutti i personaggi sono fuori dalla vita: anime insoddisfatte alla ricerca di una via di fuga, di riscatto dalla loro famiglia o dalle scelte passate.
È una storia appassionante, cruda ma sincera, che racconta la vita di quattro donne molto diverse fra loro tra le quali spicca Masako, la mente pensante del gruppo che domina la scena. Ognuna di loro è delineata secondo uno specifico cliché: la mascolina, la sottomessa, l’acqua cheta, la donna oca. L’autrice scava nel profondo dell’animo di ciascuna di loro mettendo in luce i diversi aspetti dell’animo umano: il rancore, l’invidia, l’avidità, la vendetta e il desiderio di riscatto. È grazie a questo lavoro di introspezione psicologica che si attenua l’aspetto trucido, violento e macabro della storia.
Gli uomini sono le figure peggiori: personaggi loschi e pericolosi, usurai arrivisti e ricattatori, figli egoisti e mariti inconsistenti o violenti. Il denaro è il filo conduttore che attraversa la storia: i soldi cambiano il corso degli eventi e fanno commettere atti estremi che sconvolgono le vite di tutti.
Lo stile è semplice e diretto, con periodi brevi; la narrazione coinvolge e appassiona anche grazie alle minuziose ma non pesanti descrizioni degli ambienti e della società in cui si muovono i personaggi. Quello che rimane a fine lettura sono sensazioni contrastanti, di stupore, rabbia, oppressione; un romanzo duro da metabolizzare ma altrettanto da dimenticare, nel bene e nel male.
Lo consigliamo a...
A chi ama il Giappone.
A chi cerca storie forti.
A chi è messo a dura prova dalla vita.
Le parole chiave del libro
Violenza
vendetta
avidità
ricatto
grottesco