Per inventarsi un birrificio artigianale nella patria del Vino Nobile, c’è voluto naso. Non solo per fiutare in anticipo le potenzialità di un settore che in Toscana, anni fa, rappresentava un azzardo bello e buono. L’olfatto, in senso vero, è servito proprio per selezionare le birre migliori.
L’odore è infatti il primo elemento a guidare gli esperti nell’analisi di un buon boccale, e il profumo ha indicato la via e le giuste ricette anche alla coppia di amici titolari del birrificio L’Olmaia, che compie 15 anni proprio nel 2020.
Da una scommessa dei soci fondatori è nata questa piccola azienda di Montepulciano (Siena), che oggi macina grandi numeri, con quattro persone al lavoro: 200.000 litri prodotti ogni anno, una decina di etichette, esportate anche in Europa e Cina.
La casa dell’Olmaia
«L’Olmaia non è solo un marchio, ma un luogo: è il casale della Val d’Orcia dove, nel 2005, iniziammo con un impianto da venti litri. Eravamo ventenni e per un paio d’anni sperimentammo le ricette delle prime birre: questa è stata la nostra scuola».
Moreno Ercolani ricorda i tempi quando erano considerati dei marziani. Il tempo ha però dato ragione all’intuizione di questi “alieni”: negli ultimi dieci anni, i birrifici artigianali in Italia sono quintuplicati, mentre la Toscana è diventata la quarta regione per numero di micro-imprese birrarie indipendenti, oltre 70 secondo l’ultimo report di Unionbirrai e Obiart, l’osservatorio birre artigianali dell’Università di Firenze.
Bollicine artigianali
Un balzo in avanti avvenuto anche grazie al debutto della birra nei grandi canali di distribuzione e in Unicoop Firenze. «Sono convito che sia una strada da seguire, perché – spiega Ercolani – il mondo della birra artigianale ha bisogno di uscire dalla nicchia e di farsi conoscere da fasce d’età diverse».
Dal 2016 anche la legge definisce nero su bianco cos’è una birra artigianale: a differenza di quella industriale, non viene né microfiltrata né pastorizzata, è quindi un prodotto ancora “vivo”, perché i lieviti continuano il loro lavoro nei fusti e in bottiglia.
Di tanti tipi e colori
Bianca, bionda, rossa o scura. Ogni produzione è differente per ingredienti e ricette, gelosamente conservate dai mastri birrai. «Utilizziamo tante varietà di luppoli, soprattutto europei e in qualche caso americani. Realizziamo anche birre speciali, con spezie come il coriandolo e la buccia di arancia amara – aggiunge Ercolani -; non aggiungiamo però anidride carbonica: è la fermentazione a sviluppare naturalmente piccole bollicine che accarezzano il palato».
Tre etichette in esclusiva per Unicoop Firenze. Gli abbinamenti suggeriti
Ogni birra ha un suo carattere e può essere accompagnata da cibi diversi. L’Olmaia ha sviluppato tre etichette in esclusiva per Unicoop Firenze, disponibili nei superstore Coop.fi.
Ecco gli abbinamenti suggeriti:
- Ipa (India Pale Ale): birra ad alta fermentazione, ottima con salumi come porchetta, soppressata o finocchiona. Consigliata anche con fritti di verdure di stagione;
- Golden ale: la classica bionda, da servire insieme a salumi, ma anche con primi di mare, pesce in forno o frittura;
- Amber ale: birra ambrata, più strutturata, da accompagnare alla carne, ad esempio alle grigliate, e ai formaggi stagionati.