Il match di fine estate: uva o fichi?

Tipici del Mediterraneo, sono ricchi di gusto e valori nutritivi

Ne parlano anche la Bibbia, Omero e i poeti greci. Erano il ristoro, fresco e nutriente, del contadino o del pastore e l’allegro dono di benvenuto per l’ospite affaticato da un lungo viaggio. Ma anche noi, quante volte, durante una passeggiata in campagna, abbiamo allungato la mano, colto e mangiato? Che bella sensazione! Anche se da bambini un mal di pancia era la conseguenza di troppa gola.

Uva

Provenienza. Dappertutto in Italia, ma le regine dell’uva da tavola sono la Puglia, la Sicilia e la Basilicata: loro raccolti di Regina, Italia, Pizzutella ecc. consentono al nostro Paese di essere il primo produttore di uva da tavola in Europa.

Segni particolari. Si dice bianca, ma in realtà è giallastra o verdastra. E non è nera, bensì di un blu violaceo più o meno intenso o rosso spento. Molte le sfumature di colore, come pure le forme degli acini: sferici, ovoidali, allungati, piccoli o grandi e, sul grappolo, radi o fitti.

Caratteristiche. Ogni acino è una piccola farmacia: l’uva è ricca di fruttosio e glucosio, di vitamine (soprattutto la C), sali minerali (potassio a gogò) e fibre. Quasi assenti i grassi.

A tavola. Avete mai provato le salsicce con l’uva? Allora, tagliate le salsicce in tre pezzi, rosolatele in un po’ d’olio; aggiungete del vino che lascerete evaporare. Tagliate gli acini a metà, versateli insieme alle salsicce; salate, pepate e fate cuocere per una mezzora rimestando ogni tanto. Poi ne riparliamo.

Un consiglio. Data l’abbondanza di zuccheri, non è indicata per i diabetici. Per la gran quantità di cellulosa nella buccia, non è adatta a chi ha problemi di digestione.

Curiosità. Bellissima da vedere è l’Uva Bizzarria, con acini bianchi e neri sullo stesso grappolo, ma anche con singoli acini bicolori.

Fichi

Provenienza. Abbondano un po’ ovunque in Italia, ma soprattutto nelle regioni centro-meridionali, dove il sole dona ai frutti un gusto particolarmente dolce.

Segni particolari. Verdi, violacei o neri, con polpa rossa, verdastra o giallina, hanno nomi incredibili: Processotto, Melanzana, Panascé, Segalin, Morettina, Troiano e Bellone. Ma ce ne sono tanti altri.

Caratteristiche. Ricchi di acqua, sono una miniera di potassio e una riserva di vitamina A. Quelli freschi non sono molto calorici, quelli secchi invece sì; e parecchio.

A tavola. Salame e fichi. E potremmo anche fermarci. Ma proviamo anche l’arrosto ripieno di prosciutto crudo e fichi. I fichi nei dolci? Spazio alla fantasia. Infine, basta con i falsi miti: chi ha sentenziato che un fico secco non vale nulla, non lo ha provato con le noci o con le mandorle.

Un consiglio. La marmellata di uva e fichi unisce la bontà dei due frutti. Alcuni ci aggiungono le mele: ben vengano.

Curiosità. Sembra sia stata la prima pianta coltivata dall’uomo: accadeva undicimila anni fa in Mesopotamia.

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