È l’identikit della buona “ciccia” secondo chi fa la spesa. A confermarlo anche le indagini di mercato svolte dalla cooperativa, da cui emerge che soci e clienti scelgono la carne tenendo conto prima di tutto della sua morbidezza e della sua provenienza. Perché sapere da dove viene ciò che mettiamo nel piatto, dà una sicurezza in più. E in linea con le attese dei consumatori, adesso, in tutta la rete di Unicoop Firenze, l’intero assortimento della carne a marchio Coop arriva da animali nati, allevati e macellati in Italia.
Questo vale per pollo, tacchino, coniglio, avicunicolo, suino, vitello, scottona e ora pure per il vitellone Coop, l’ultimo a cui mancava una filiera totalmente nazionale. Una garanzia di origine che si aggiunge ai valori del “bollino” Coop: mangimi senza Ogm, rispetto del benessere animale con spazi più salubri e allevamento senza antibiotici, prescrizione che per il pollame vale fin dalla nascita e nei bovini è rispettata negli ultimi 4 mesi, in modo da azzerare i residui.
Tre “T”: tracciabilità, trasparenza e tenera
Una piccola rivoluzione impossibile dall’oggi al domani. Per questo risultato ci sono voluti tre anni di lavoro e un forte investimento della cooperativa, perché, per la carne rossa, in Italia non esisteva una rete di allevamenti capace di soddisfare le esigenze della grande distribuzione.
«Finora i bovini nascevano in Francia e poi venivano trasportati nei pascoli del centro-nord Italia: parliamo di quasi un milione e mezzo di animali l’anno – spiega Carlo Calusi, business manager carni e pesce Coop.fi -. Oggi, invece, siamo in grado di garantire che tutta la carne a marchio Coop nei nostri punti vendita sia 100% italiana. È una risposta alle richieste di soci e clienti, da sempre attenti alla tracciabilità».
Ma non è solo una questione di etichetta. Il progetto ha individuato sei fornitori nazionali, dove far crescere nuove mandrie, e ha puntato sull’innovazione. «Nel caso del vitellone, gli incroci tra varie razze hanno permesso di avere animali non di grossa taglia e dalla carne più tenera, oltre che italiana» aggiunge Calusi.
Nati in Italia
La nascita degli animali nel nostro Paese permette un controllo diretto sui primi momenti di vita. I bovini ad esempio sono “svezzati”, ossia passano in modo graduale dal latte della madre al pascolo e alla nutrizione con foraggi selezionati: è necessario un tempo maggiore, ma questa scelta è più rispettosa dei tempi naturali di sviluppo e si riflette sulla qualità del prodotto.
Come cambia il carrello
La bianca continua a piacere, ma la bistecca si prende una bella rivincita. L’emergenza sanitaria muta le abitudini di acquisto nei Coop.fi. Certo, pollo e tacchino vanno ancora forte nel carrello della spesa, ma negli ultimi mesi c’è stata qualche sorpresa.
Le famiglie passano più tempo a casa e ai fornelli, così aumentano gli acquisti del macinato per ragù e polpette. E, fra i tanti tagli, quello a cui non si rinuncia mai è la fiorentina che, negli ultimi mesi, ha registrato un aumento di vendite: perché, se non puoi andare al ristorante, fai che la tua cucina diventi un buon ristorante.