La via del gelato

La filiera corta del freddo che piace a tutti. Storia di due aziende locali:le Gelaterie Artigianali Riunite Avs di Pistoia e Gelnova di Arezzo

In fondo al cono e alla coppetta si nasconde una lunga storia, tanto antica quanto dibattuta. Basti pensare che a Firenze, una delle città considerate terra natia del gelato, non si è ancora concordi su chi per primo lo creò nel Cinquecento: l’architetto Bernardo Buontalenti, padre dell’omonima crema, o il pollivendolo Ruggeri che ideò sorbetti mai mangiati prima. Certo è che la Toscana vanta un’importante scuola del gelato, una tradizione portata avanti oggi da micro botteghe e medie imprese. In tempi moderni la sfida è stata quella di far arrivare i prodotti artigianali nei supermercati, senza lasciare per strada la qualità.

Dalla gelateria al super

È il caso delle Gelaterie Artigiane Riunite Avs, laboratorio pistoiese nato nel 1981 per rifornire i bar della zona, ma presto approdato sui banchi frigo dei Coop.fi con le vaschette “Del gelataio”, inconfondibili confezioni in polistirolo che torneranno in promozione per i soci dall’11 al 24 giugno. Il latte impiegato è solo toscano mentre le provenienze degli altri ingredienti variano, seguendo sempre e solo il criterio dell’eccellenza: pistacchio Dop di Bronte, nocciole Igp del Piemonte e cioccolato fondente dell’Ecuador, lavorato da un produttore piemontese.

L’origine degli ingredienti è messa in bella mostra sull’etichetta e non è solo una questione di marketing, spiega Luigi Biagioni, responsabile di produzione: «Puntiamo sulla qualità e sui territori di origine perché è un elemento che ci distingue dalle produzioni industriali. Lo stesso contenitore in polistirolo riciclabile, divenuto ormai un marchio di fabbrica, è stato scelto per garantire un’eccellente conservazione, come si fa nelle gelaterie sotto casa». Questo speciale formato è nato 38 anni fa, proprio per proporre le produzioni artigianali nella grande distribuzione: «Iniziammo dalla Coop di Pistoia, poi siamo cresciuti insieme a Unicoop Firenze, con cui condividiamo il legame con il territorio».

C’è però un mito da sfatare: non è vero che più freddo è, più buono è. Il gelato deve essere tirato fuori dal congelatore di casa in anticipo, nel caso della vaschetta di polistirolo anche un’ora prima, per assaporarne al meglio tutte le sfumature.

La coppetta aretina

Ad Arezzo si trova un’altra realtà locale che punta tutto sulla produzione per la grande distribuzione. L’azienda prima si chiamava Stocchi, marchio che risale all’inizio del Novecento, poi è stata rilevata da una famiglia già specializzata nel gelato confezionato, con la società Gelnova. «In un anno e mezzo abbiamo aumentato l’organico, oltre 50 persone a pieno regime, e quasi raddoppiato il fatturato – dice Alessandro Listanti, amministratore dell’azienda -, un risultato frutto dell’unione di una realtà produttiva storica e della nostra esperienza nel settore». Qui si produce anche per grandi marchi europei, mentre per Unicoop Firenze è stata ideata la linea Gelateria del Giglio: il classico cono confezionato, la coppetta vaniglia e cacao e le vaschette con il doppio gusto hanno un prezzo alla portata di tutte le tasche e una provenienza toscana, per una filiera corta, anche del gelato.

Novità al banco frigo dei Coop.fi

Nei Coop.fi arrivano le nuove monoporzioni di gelato Vivi verde in tre varianti: crema, cacao e panna. Ogni gusto è nella pratica confezione da 80 grammi. Le ricette sono semplici, le materie prime biologiche provengono dall’Italia e non ci sono grassi idrogenati. Un’idea sfiziosa per la merenda e come bio-dessert.

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