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Da Gaza a Firenze: la storia di Rima

Fuggita con la sua famiglia da Gaza, ha ritrovato la speranza in Italia

Ci incontriamo in un bar vicino all’Università di Firenze, dove Rima ha appena finito la sua lezione di diritto pubblico. È in Italia da soli nove mesi, ma parla già bene italiano. È iscritta a Economia, vive a Firenze con i genitori, due sorelle e il fratello. Ha diciannove anni, un sorriso gentile, che rende ancora più disarmante la sua storia. Da noi si fa intervistare, ma non fotografare.

Rima è nata a Gaza. E da Gaza è fuggita dopo aver visto crollare la sua abitazione, la sua città, la sua vita. Prima del 7 ottobre 2023, viveva nella casa di famiglia, due piani, con un grande giardino. Accanto, la fabbrica di tappeti del padre. «Avevamo una vita tranquilla, nonostante l’occupazione», ricorda. Aveva appena iniziato l’ultimo anno di scuola superiore. Poi, in un attimo, tutto è finito.

La fuga in Egitto

Il 9 ottobre arriva una telefonata dall’esercito israeliano: la famiglia deve abbandonare immediatamente l’abitazione. Escono senza portare nulla con sé, solo i cellulari. Durante la fuga, un missile colpisce la casa accanto. Cercano rifugio da uno zio, al sesto piano di un palazzo. Ma i bombardamenti sono troppo vicini e l’edificio trema. La famiglia scende nel garage e trascorre lì la notte, fra le esplosioni e i bagliori dei missili. «Ogni volta che cadeva un missile sentivo un dolore allo stomaco. È una sensazione che non mi ha più lasciata».

Quando risalgono, dalla finestra vedono le fiamme nella loro via. Il padre resta immobile per ore osservando la casa e la fabbrica in macerie: tutti i ricordi di famiglia e trent’anni di lavoro distrutti. All’alba va a vedere ciò che resta. «Mi ha chiamata. Ha detto: non c’è più nulla. Come se la terra avesse mangiato tutto». L’unica cosa che ritrova fra le macerie è lo zaino di scuola di Rima, che aveva preparato con cura, nel caso avessero dovuto scappare all’improvviso.

Inizia così il loro lungo sfollamento: prima sempre nella Striscia, poi attraverso il valico di Rafah l’arrivo in Egitto, dove la famiglia ritrova la sorella maggiore, già trasferita. Qui Rima sostiene, in due mesi, gli esami per il diploma: studia senza sosta e ottiene un voto alto. «Lo studio è stato la mia ancora per non crollare» afferma. Ma il giorno dei risultati, una notizia spezza la sua gioia: la sua migliore amica ha perso padre e fratello nei bombardamenti. «Ho guardato il mio voto, ho chiuso il telefono, e ho pianto». Poi l’arrivo a Cipro.

Ricominciare a vivere

La svolta arriva grazie al corridoio umanitario della Comunità di Sant’Egidio, che porta la famiglia a Firenze. Oggi vivono in un appartamento messo a disposizione dall’organizzazione. Insieme, stanno cercando di ricominciare. Il fratello, così come il padre, cerca lavoro, la sorella minore frequenta la scuola elementare, quella più grande ha ripreso gli studi all’Università di Gaza. Studia online. «Quando sono arrivata qui non sapevo cosa fosse la pace e forse non lo so ancora. Per me la pace è avere la mia famiglia nella mia terra, al sicuro. Io sono qui, ma i miei nonni sono ancora a Gaza».

All’università si sente diversa, più vecchia dei suoi anni: «Ho diciannove anni, ma mi sento come se ne avessi settanta». Studia e spera di tornare un giorno nella sua Gaza e partecipare alla ricostruzione. «Ogni notte, prima di dormire, ringrazio per il silenzio. È una benedizione addormentarsi senza bombardamenti. E svegliarsi sapendo che la propria famiglia è ancora viva. Oggi posso permettermi una cosa che per mesi non ho osato fare: sperare».

Aiutiamoli a realizzare il suo sogno

Fino al 13 gennaio, potrai donare una speranza a tanti ragazzi che in Palestina hanno perso tutto, sostenendo la raccolta fondi per finanziare borse di studio universitarie triennali per studenti di Gaza e Cisgiordania.

Puoi contribuire anche tu alle casse dei punti vendita Unicoop Firenze, donando 1€, 5€, 10€ oppure 100, 500 o 1000 punti dalla Carta Socio, comunicando il codice “Studenti Palestina”. Sarà possibile anche donare sulla piattaforma Eppela.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Unicoop Firenze, l’Università degli Studi di Firenze, la Comunità Islamica di Firenze e Toscana, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Insieme possiamo trasformare il suo sogno in un futuro concreto.

Maggiori informazioni su www.ilcuoresiscioglie.it

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