«La generosità che, nonostante le fatiche di questo tempo, non diminuisce è la cifra importante che un altro mondo, migliore, è possibile dopo questo tsunami». Lo tsumani è la pandemia. E le parole sono quelle di Don Emanuele Morelli, direttore Caritas di Pisa, che ha passato tutta la giornata del 15 maggio scorso a svuotare sacchetti, registrare prodotti, riempire scatole per il locale Emporio della Solidarietà.
L’aumento della generosità a cui fa riferimento Morelli si trova nei dati: la raccolta alimentare di maggio 2021 ammonta a 172 tonnellate di generi alimentari, in assoluto + 45% rispetto a quella di ottobre, facendo invece la comparazione a rete omogenea, ossia per lo stesso numero di punti vendita (a ottobre erano 43, a maggio sono stati 73) si registra un + 13%.
La raccolta alimentare è la forma più evidente e partecipata della solidarietà a km zero della Fondazione Il Cuore si scioglie e di Unicoop Firenze, un’iniziativa che impegna centinaia di volontari e associazioni sul territorio.
Il sostegno a chi ha più bisogno è immediato: i prodotti donati da soci e clienti vengono direttamente ritirati dalle associazioni e dalle Caritas della regione, arrivando in questo modo in tempo record sulle tavole dei bisognosi, nelle mense solidali e negli Empori della solidarietà. I generi alimentari richiesti sono olio, farina, pasta, riso, carne, tonno e legumi in scatola, biscotti, latte, prodotti per i bambini e di igiene personale, che, per quanto riguarda gli empori, finiscono su altri scaffali, gestiti dai volontari e dove le persone in difficoltà possono prenderli gratuitamente.
Il nuovo emporio a Empoli
E proprio con il 9 giugno è stato inaugurato l’Ese, Emporio della Solidarietà di Empoli. Troverà spazio in un magazzino in via XI Febbraio. Strutturato e allestito grazie alla consulenza e al contributo di Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie, che lo hanno reso un supermercato solidale funzionale ed organizzato come gli altri, conta fra i fondatori, fra gli altri, il Comune, la Caritas, l’associazione Re.So Recupero Solidale e alcune parrocchie.
Unicoop Firenze ha inoltre offerto a tutti i volontari la formazione sulla sicurezza e quella Haccp per la gestione degli alimenti. «L’Ese è un progetto a sostegno della povertà alimentare costruito sul modello di un negozio, al quale si accede tramite tessera a punti rilasciata sulla base di specifici requisiti, come Isee, reddito, condizione lavorativa e situazioni emergenziali legati alla pandemia da Covid-19 – spiega Don Guido Engels, proposto di Empoli e presidente di Ese – oltre a dare una risposta concreta ed attuale all’impoverimento economico, punta a promuovere una cultura del recupero, a valorizzare l’inclusione sociale e a migliorare la distribuzione e la gestione delle risorse alimentari a scopo benefico disponibili nel territorio».
«I beneficiari dell’Emporio non sono al momento precisamente conteggiabili – fanno sapere i volontari di Ese – ma abbiamo intenzione di rilasciare, almeno per un primo periodo, circa 80 tessere e poi progredire gradualmente accogliendo tutte le richieste che perverranno. Sull’aumento delle domande di aiuto durante la pandemia, solo i dati di Misericordia parlano di 5600 pacchi alimentari nel 2020 rispetto ai 4000 dell’anno precedente, mentre i buoni spesa in 12 mesi sono passati da 84 a 250».
Il primo fu a Prato
La prima esperienza del genere in Toscana, fra le prime in Italia, prese vita a Prato per far fronte alle nuove povertà di una società multietnica o dovute alla crisi post 2008. Nel 2018, al giro di boa dei 10 anni di attività, aveva già aiutato 15.000 famiglie, per un totale di 58.000 persone. A novembre 2020, con oltre 1300 tessere attive ha toccato il record di famiglie sostenute in contemporanea e si è deciso quindi di estendere l’orario di apertura del supermercato solidale di via del Seminario con una nuova fascia oraria riservata agli utenti over 65, perché la categoria messa più a rischio per l’emergenza Covid potesse avere un momento per fare la spesa in assoluta sicurezza.
Altri Empori della solidarietà sono attivi a Lucca, Pistoia e Poggibonsi e in altri centri più piccoli della regione. L’intento dei progetti è sempre quello di creare un luogo di distribuzione coordinata e gratuita di generi alimentari di prima necessità, dove prendere un pacco di pasta o una scatola di legumi diventa anche un momento di ascolto, e dove, nello spazio fra gli scaffali, ci si sente meno poveri e i problemi sembrano più gestibili, grazie alla presenza di una comunità solidale. Ma soprattutto il valore aggiunto degli Empori è quello di ridare dignità a chi si trova ad affrontare un periodo buio.
Oltre alle donazioni legate alla raccolta alimentare, vera e propria boccata di ossigeno per fare scorte di prodotti confezionati e che si possono conservare nel tempo, gli Empori ricevono tutti gli alimenti legati al Buon fine. Nel 2020 le donazioni di prodotti perfettamente integri dal punto di vista nutrizionale e igienico, ma ritirati dalla vendita perché non più conformi alla presentazione commerciale hanno toccato quota 650.000 unità e 2,1 milioni di euro di prodotti alimentari.