Notizie da Aleppo

L'équipe di specialisti della Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer è ad Aleppo per collaborare con gli operatori locali e aiutare oltre 1000 bambini a recuperare dai traumi della guerra. La situazione in Siria è sempre più problematica, ma il progetto del Cuore si scioglie prosegue

La situazione in Siria continua a essere sempre più problematica, ma il progetto umanitario della Fondazione Il Cuore si scioglie va avanti.

Insieme per i bambini di Aleppo

Queste le immagini da Aleppo arrivate in redazione, dove l’équipe di specialisti della Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer è arrivata lo scorso 7 ottobre, e ha iniziato le attività di formazione con gli operatori locali (gli aggiornamenti del viaggio nella pagina Facebook della Fondazione Il Cuore si scioglie).

I saluti del medico di Lampedusa

Venerdì 11, la delegazione ha ricevuto il saluto di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ed europarlamentare, ospite di Unicoop Firenze in occasione della Festa Bibliocoop.

In collegamento telefonico dalla sede della cooperativa, l’onorevole Bartolo ha espresso vicinanza e solidarietà ai colleghi dell’ospedale Meyer che con il loro lavoro stanno supportando i medici siriani nella cura delle “ferite dell’anima” dei bambini di Aleppo.

“Con la Toscana si è creato un legame indissolubile, che nessuno di noi potrà mai dimenticare. Il vostro aiuto mantiene viva la speranza che prima o poi anche i bimbi siriani possano tornare a sorridere”.

Con queste parole Padre Firas, responsabile della struttura gestita dai Frati Francescani, ha ringraziato Daniela Mori, presidente della Fondazione Il Cuore si scioglie e del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, e i partner di questa importante operazione umanitaria, che vede anche la collaborazione di Arci Toscana e Fondazione Giovanni Paolo II.

L’obiettivo della missione

L’obiettivo della missione è aiutare oltre mille bambini a recuperare dai traumi fisici e psicologici subiti durante la guerra, sostenendo gli operatori che ogni giorno, nella città siriana, lavorano tra mille difficoltà per dare una risposta ai bisogni riabilitativi dei bambini rimasti vittime di lesioni per lo scoppio di mine e il crollo di edifici, portando sul posto anche i presidi necessari.

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