Nella notte, un altro terreno coltivato dalla Cooperativa Sociale Valle del Marro – Libera Terra in località Sovereto, nel Comune di Gioia Tauro, è stato oggetto di un nuovo sabotaggio.Sono stati sottratti vari accessori dell’impianto d’irrigazione, mettendo a rischio l’intera coltivazione di clementine, bisognose in questo periodo di acqua e fertilizzanti.
Unicoop Firenze, con la Fondazione Il Cuore si scioglie, esprimono tutta la loro solidarietà alla cooperativa, rinnovando il proprio sostegno ed impegno a portare avanti questa importante esperienza di legalità, simbolo di coraggio e di speranza per tutti.
La Cooperativa Valle del Marro
La storia della Valle del Marro affonda le sue radici nel 2005, quando un gruppo di giovani decide di ribellarsi alla mentalità diffusa di un territorio fortemente permeato dalle mafie, a partire dalla famiglia, nell’associazionismo, nel cortile dell’oratorio.
Successivamente, cogliendo l’opportunità offerta dalla legge 109/96 e da un progetto di Libera, nel dicembre del 2004, danno vita alla cooperativa Valle del Marro – Libera Terra, per la gestione dei terreni agricoli confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro.
Nonostante le ritorsioni della mafia, i sabotaggi, i furti, i giovani della Valle del Marro continuano a portare avanti il loro progetto economico, etico e sociale, coltivando prodotti biologici e contribuendo allo sviluppo di un modello di agricoltura sociale che genera lavoro etico e un sistema economico virtuoso basato sui principi della legalità.
Negli anni la cooperativa ha promosso diversi progetti per combattere il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento dei migranti, tra cui ultimo il progetto di borse di lavoro di cui sono partner anche la Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze, che sostiene La Valle del Marro commercializzando nei propri supermercati Coop.fi i prodotti della cooperativa, tra cui anche le clementine, alla cui raccolta partecipano anche dieci migranti che vivono tra Rosarno e San Ferdinando, e che grazie ad una borsa di inserimento lavorativo della cooperativa, hanno scoperto la dignità del lavoro e la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita, ed essere così persone libere.