Un panettone buono due volte, che fa bene al palato e al cuore: anche quest’anno nei Coop.fi arriva il panettone Banco del Gusto firmato dalla cuoca toscana Luisanna Messeri, disponibile in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze.
Acquistandolo, si contribuisce a sostenere la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze nell’attività di ricerca scientifica e nell’acquisto di apparecchiature diagnostiche per dare risposte ancora più efficaci nella cura delle malattie dei bambini.
Quando e dove trovarli?
Il panettone artigianale a marchio Banco del Gusto è firmato da Luisanna Messeri e realizzato secondo la ricetta della tradizione, arricchita con arance candite siciliane, l’uvetta bagnata nel Vin Santo e l’uso del sale di Volterra, conosciuto come il “sale più puro d’Italia”.
Disponibile sia nella versione maxi da 3 kg (solo su prenotazione nei supermercati più grandi il 6 dicembre, con consegna l’11 e il 18, e il 13 con consegna il 18 dicembre, costo 49 euro di cui 15 vengono donati), o nella versione da 1 kg (costo 19 euro e ne vengono donati 5), in vendita anche nei supermercati più piccoli fino al 24 dicembre.
La collaborazione con la Fondazione Meyer
Quella con il Meyer è una collaborazione che va avanti da tempo: ha preso il via nel 2017 con un importante impegno economico da parte di Unicoop Firenze finalizzato al progetto Meyer+ ed è stata rinnovata nel 2020. Dal 2024 la collaborazione si è concentrata nel sostenere la ricerca scientifica, un ambito che da sempre riveste un ruolo importante all’interno del pediatrico fiorentino e ancora di più da quando è stato riconosciuto come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Anche l’iniziativa dei panettoni solidali andrà a sostenere progetti di ricerca, che riguardano due specializzazioni mediche: da un lato la neurologia e la cardiologia pediatrica e dall’altro la psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.
Con il vostro sostegno…

Il supporto psichiatrico
L’iniziativa natalizia andrà anche a sostenere l’ambito della psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, che è oggi una risposta concreta alla crescente emergenza di salute mentale dei più giovani. Fondamentale il lavoro del Meyer in questo ambito, dove l’intervento prevede più fasi, come spiega Tiziana Pisano, responsabile Psichiatria infanzia e adolescenza Aou Meyer Irccs: «Nell’intervento in ambito psichiatrico, le fasi acute vengono intercettate e trattate nel reparto ospedaliero, mentre i servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile, consultori, centri diurni e servizi sociali, assicurano la continuità della cura una volta superato il momento critico».
In questo percorso il Meyer è un anello centrale: «Qui – prosegue Pisano – arrivano le emergenze e le urgenze psichiatriche pediatriche e adolescenziali, che poi vengono ricollegate ai servizi dei territori. In sintesi, l’ospedale stabilizza lo stadio più grave e costruisce, insieme alla famiglia e ai colleghi, il ponte verso il “dopo”, che è il territorio».
Osservatorio giovani
Salute mentale e giovani: un binomio di cui aver cura e che è spesso argomento di tristi cronache. Secondo il nuovo rapporto OsMed 2024 sull’uso dei medicinali in Italia, realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco, in meno di dieci anni l’uso di psicofarmaci tra bambini e adolescenti è più che raddoppiato. Il consumo rimane sensibilmente più basso che in altri Paesi ma, se nel 2019 li assumeva lo 0,26% degli under 18, nel 2024 questa percentuale è salita allo 0,57%.
Sul tema della salute mentale, anche il Meyer conferma dati in crescita: «Dal nostro osservatorio – spiega Tiziana Pisano – negli ultimi tre anni abbiamo visto crescere sia i numeri sia la gravità dei quadri clinici: circa 700 ricoveri complessivi, 9 su 10 con accesso dal pronto soccorso, e una degenza media di due settimane. I ragazzi che ricoveriamo presentano soprattutto esordi psicotici, disturbi dell’umore con sintomi severi, autolesionismo con rischio suicidario attivo, difficoltà di regolazione emotiva con impulsività, disturbi alimentari e condotte a rischio».
A fronte di una domanda che sta aumentando, occorre quindi strutturarsi sempre più: «Rispetto a questo quadro in evoluzione, la risposta più efficace resta una rete forte, integrata, capace di prendere in carico e accompagnare i ragazzi lungo tutto il percorso di cura».
Ricerche in corso
Sul fronte delle patologie cardiache, la ricerca finanziata da Unicoop è concentrata sulle correlazioni fra anomalie genetiche dei canali ionici e disturbi della eccitabilità cardiaca. Mentre l’Unità operativa di ricerca in Neurobiologia cellulare e morfofunzionale dell’Aou Meyer Irccs si occupa dello studio delle encefalopatie epilettiche, come spiega Valerio Conti, dirigente biologo e responsabile dell’unità: «Si tratta di malattie caratterizzate dalla presenza di convulsioni, spesso associate a malformazioni del cervello e che si manifestano in età pediatrica: sono molto invalidanti e hanno un grande impatto sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie.
La maggior parte delle encefalopatie epilettiche ha una base genetica e purtroppo per molte al momento non esiste una cura. Il metodo più efficace per sviluppare nuove terapie è capire cosa succede nelle cellule del cervello (principalmente i neuroni) dei pazienti: identificare l’anomalia che causa l’encefalopatia epilettica è infatti il primo passo per individuare un trattamento che possa ridurre, se non far scomparire, le convulsioni».
Cervello allo studio
«Il modello di laboratorio più adatto e all’avanguardia per questo scopo è rappresentato da neuroni umani sviluppati a partire da cellule della pelle o del sangue dei pazienti – prosegue Conti -. Ed è quello che abbiamo fatto anche grazie al sostegno di Unicoop Firenze: i nostri ricercatori hanno realizzato modelli di neuroni dalle cellule della pelle di due pazienti affetti da due diversi tipi di encefalopatia epilettica a base genetica grave, resistente ai farmaci, associata a malformazioni cerebrali ed esordita in entrambi i pazienti molto precocemente. Lo scopo degli studi in corso è definire le anomalie presenti nei neuroni sviluppati in laboratorio, per identificare bersagli cellulari su cui testare nuove molecole con potenziale azione terapeutica».
